AGI - Sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm in allarme per l'impatto della crisi di Boeing sullo stabilimento Leonardo di Grottaglie (Taranto) che costruisce due sezioni della fusoliera del 787. Nel sito attualmente l'occupazione diretta è di poco inferiore alle 1.000 unità, circa 200 lavoratori sono stati mandati in trasferta in altri stabilimenti, e le consegne mensili delle fusoliere a Boeing viaggiano su numeri molto bassi. Inoltre a Grottaglie ci sono anche più di 40 fusoliere prodotte, stoccate e non ancora ritirate dal cliente americano. "Abbiamo appreso dell'uscita di un nuovo piano produttivo "Z60" inviato dalla Boeing che prevederebbe una riduzione delle consegne al cliente generando un aggravio dell'insaturazione del sito" dichiarano i sindacati, che ricordano a Leonardo, e in particolare alla divisione aerostrutture - di cui Grottaglie fa parte insieme ai siti di Foggia, Nola e Pomigliano d'Arco -, di aver chiesto un incontro già ai primi di aprile. Divisione Aerostrutture.
"Da allora, da parte della società - rilevano i sindacati -, non c’è stata neanche la volontà di discutere di una criticità che, seppur poco chiara e legata a ripercussioni reputazionali che stanno coinvolgendo la committente, ha un oggettivo, nuovo impatto sui volumi produttivi dello stabilimento e di conseguenza sulla gestione organizzativa delle attività". Per le sigle metalmeccaniche, "i tanto decantati progetti di diversificazione già avviati, data la complessità del business di riferimento, purtroppo non generano carichi di lavoro adeguati a mitigare gli effetti derivanti dalle incertezze del mercato Boeing e del programma B787". E pertanto, dichiarano i sindacati, "in data odierna solleciteremo un nuovo incontro all'HR della divisione, auspicando che possa avviarsi un confronto a oggi inesistente anche a livello di sito. Riteniamo, inoltre, necessario coinvolgere la Regione Puglia chiedendo un tavolo di confronto al fine di garantire una prospettiva industriale per il sito di Grottaglie a tutela di tutti i lavoratori a partire dai lavoratori dell'indotto già provati dal massiccio utilizzo degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione ordinaria e straordinaria) negli anni di fase pandemica".
Per i sindacati, infine, "sarebbe utile e opportuno che tale confronto, tra la Regione Puglia e le organizzazioni sindacali, avvenisse anche alla presenza della Leonardo spa (come mai avvenuto in passato, nonostante le nostre continue sollecitazioni) per mettere a fattor comune, tra tutte le parti coinvolte, lo stato dei contratti di programma messi a disposizione nei confronti della società e le reali ricadute su tutti i lavoratori del perimetro Leonardo".