AGI - Quattro Vespa Primavera “monumentali” decorate da altrettanti artisti sono comparse in diversi spazi di Pontedera in occasione dei Vespa World Days, l’annuale raduno dei Vespa Club di tutto il mondo che per la prima volta, dal 18 al 21 aprile, è ospitato dalla cittadina toscana in cui da esattamente 100 anni ha sede la Piaggio e che ha attirato oltre ottomila vespisti giunti da 54 nazioni per celebrare i 78 anni dell’amato mezzo a due ruote.
Le quattro Vespa, realizzate in Polimex e grandi 4,5 x 3,3 x 1,2 metri, sono state trasformate in opere d’arte pubblica all’interno del più ampio progetto espositivo VespArt 2024, sotto la direzione artistica di Alberto Bartalini, per omaggiare una delle più note e identitarie icone del lifestyle italiano.
La squadra di artisti che ha lavorato sulle riproduzioni giganti, con pitture spray alla nitro, colori acrilici e diversi materiali, è composta da: Paolo Amico, artista di matrice iperrealista noto per l’utilizzo delle penne biro colorate come strumento d’arte, che ha dato vita a “La cara amica”, un viaggio nei ricordi e nelle suggestioni che la Vespa è in grado di suscitare nelle diverse generazioni tra luci, neon e colori; Nico Lopez Bruchi, urban artist che ha creato “Terra”, uno scenario lillipuziano in cui la Vespa è ancorata a delle staffe a terra ed è protetta da coperte isotermiche dorate per richiamare l’approdo di migranti immaginari giunti al Villaggio Piaggio per sognare e costruire il proprio futuro lavorando a un veicolo che ha cambiato l’immaginario collettivo; Skim, street artist che con “Vespa Pop” e con il suo motto “in color we trust” mescola forme, simboli e oggetti diventati icone pop su scala globale negli ultimi 78 anni per sottolineare il ruolo del mezzo come sinonimo di Made in Italy nel mondo; David Pompili, pop artist caratterizzato dal riuso di materiali, che incarna il suo omaggio con “Vacanze romane”, portando i visitatori indietro nel tempo insieme a Audrey Hepburn in un tributo al design e alla Pop Art che si incontrano in maniera tanto spensierata quanto esplosiva.
La base “scultorea” delle opere proviene da un’altra azienda di Pontedera, Superevo, che ha impiegato Polimex, la sua innovativa tecnologia brevettata per imbottiti e complementi d’arredo di alta gamma, per modellare le Vespa e fornire agli artisti una struttura solida e resistente nel tempo, seppure leggera.
“Abbiamo scelto di contribuire a questa celebrazione di un mito italiano prestando all’arte la nostra tecnologia, fino a oggi riservata al mondo dell’arredamento e ai più grandi designers, dando così vita con la Città di Pontedera a nuove opere pubbliche permanenti – spiega Fabio Salvadori, ingegnere nucleare e inventore del Polimex – non solo in omaggio alla Vespa in sé e al suo ruolo nella cultura italiana, ma anche a ciò che ha rappresentato per il tessuto socio-economico di Pontedera, diventata nel tempo luogo di sperimentazione e di impresa visionaria”.