AGI - L'effetto Nvidia mette il turbo ai mercati, che pure non nascondono un pò di preoccupazione dopo i verbali della Federal Reserve, da cui emerge che la banca centrale americana non ha fretta di tagliare i tassi. Il titolo di Nvidia vola quasi del 10% nell'after hour, dopo aver chiuso a -2,85% a Wall Street, sulla scia di una trimestrale che ha superato le attese.
"Un punto di svolta"
La società di chip più ricca al mondo ha annunciato che i suoi ricavi nel quarto trimestre sono saliti del 265%, prevedendo vendite ancora più forti nei tre mesi in corso grazie agli investimenti nell'intelligenza artificiale, che ha definito un "punto di svolta". L'annuncio ha completamente cambiato l'andamento dei mercati, imprimendo una sterzata al titolo dell'azienda, Anche Wall Street, che era in rosso, si è ripresa nel finale e ha chiuso mista, con il Dow Jones a +0,13%, lo S&P 500 a 0,13% e il Nasdaq a -0,32%. Oggi però, dopo Nvidia, i future a Wall Street hanno completamente invertito la tendenza e avanzano, con quelli sul Nasdaq a +1,5%. Anche i rendimenti sui Treasury, che dopo le minute della Fed di ieri sera erano in rialzo, coi tassi sui mutui trentennali a stelle e strisce sopra il 7%, frenano, pur restando su livelli elevati, col 10 anni al 4,3%e il 2 anni al 4,64%.
Come vanno gli indici asiatici
In Asia, Nvidia spinge Tokyo in rialzo di oltre il 2%, sopra quota 39mila punti, sopra il massimo storico registrato a dicembre del 1989. Bene, anche se con rialzi più contenuti, gli altri indici asiatici, con i titoli azionari cinesi ben intonati ma sotto ai massimi pluriennali raggiunti nei giorni scorsi, sulla scia degli sforzi di Pechino di aumentare la fiducia del mercato. "Gli utili di Nvidia hanno superato il sentiment rafforzato e hanno allentato le preoccupazioni sulle valutazioni elevate, fornendo spazio al tema dell'intelligenza artificiale per continuare a guidare i mercati", commentano gli analisti di Saxo Markets in una nota di ricerca.
Le minute della Fed
Va comunque segnalato che, senza Nvidia, nella giornata di ieri Wall Street avrebbe chiuso negativa, dopo le minute della Fed sulla riunione del 30-31 gennaio, in cui la maggior parte degli esponenti del Fomc presenti erano preoccupati per i rischi legati a un taglio dei tassi di interesse troppo anticipato. Ciò ha rafforzato l'opinione tra i trader che una riduzione dei tassi non sia imminente, con i prezzi di mercato che suggeriscono una probabilità su tre per un primo taglio a maggio. Sul fronte valutario il biglietto verde è sceso leggermente dai massimi da tre mesi raggiunto la scorsa settimana, quando l'indice del dollaro americano, che replica la moneta Usa rispetto a sei valute rivali, ha raggiunto quota 104,97. Oggi in Asia il prezzo del dollaro è piatto a quota 103,99. L'euro è poco mosso sopra 1,08 e lo yen lievemente in rialzo ma sopra quota 150 sul biglietto verde.
I dati macro in arrivo
Oggi c'è attesa per l'uscita di diversi dati sui Pmi e in particolare per quelli dell'Europa e della Germania, che rischia di entrare in recessione tecnica nel primo trimestre. Ieri il governo tedesco ha tagliato le sue previsioni di crescita per il 2024, avvertendo che la locomotiva d'Europa si trova "in acque difficili" a causa di una serie di venti contrari. Il portavoce del governo Steffen Hebestreit ha dichiarato in una conferenza stampa a Berlino che la crescita del Pil in Germania quest'anno sarà di appena lo 0,2%, contro l'1,3% precedente.
Intanto in Asia i prezzi del petrolio avanzano, dopo aver chiuso in rialzo a New York per i timori di una contrazione dell'offerta. I future sul Wti salgono sopra 78 dollari al barile e quelli suo Brent crescono oltre quota 83 dollari. I contratti petroliferi legati alle consegne a breve termine sono scambiati al premio più elevato degli ultimi mesi rispetto ai contratti con scadenza successiva, una struttura di mercato nota come Backwardation e considerata il segno di un mercato scarsamente rifornito. Questo indica che i mercati si stanno restringendo, ha detto l'analista di Ubs Giovanni Staunovo, aggiungendo che le scorte di greggio sono diminuite nell'hub commerciale di Amsterdam-Rotterdam-Anversa mentre le scorte di prodotti sono diminuite a Fujairah la scorsa settimana. A sostenere il mercato sono anche le raffinerie statunitensi che mostrano segni di ripresa dalla manutenzione dopo essere crollate ai livelli operativi più bassi da dicembre 2022, stimolando l'accumulo di scorte di greggio.