AGI - I mercati sono in prudente rialzo, anche se le Borse cinesi restano in calo penalizzate dalla liquidazione ordinata da un Tribunale di Hong Kong al colosso immobiliare China Evergrande. Più in generale in Asia i listini sono misti e anche i future a Wall Street sono contrastati, dopo che i tre indici di New York hanno chiuso in rialzo, in attesa della Fed, e con l'indice S&P 500 che ha toccato un nuovo livello record a +0,77%, mentre il Dow Jones è avanzato dello 0,59% e il Nasdaq dell'1,12%.
Bene anche i rendimenti dei Treasury a 10 anni, che sono scesi al 4,05%, tenendo a freno i movimenti del dollaro, dopo che il Dipartimento del Tesoro ha reso noto che gli Stati Uniti avranno bisogno di prendere in prestito meno denaro di quanto era stato precedentemente stimato. Intanto BlackRock, il più grande gestore patrimoniale del mondo, è diventato rialzista sui titoli azionari statunitensi, sulla base della previsione che la più grande economia globale è destinata ad un "atterraggio morbido". In precedenza BlackRock era neutrale sull'azionario Usa, mentre ora prevede che il rally guidato dall'intelligenza artificiale si allargherà oltre i titoli tecnologici, se l'inflazione e i tassi scenderanno nei prossimi mesi.
Più in generale i mercati stanno cercando di capire se la banca centrale Usa taglierà i tassi già a marzo, oppure se preferirà prendersi un paio di mesi di riflessione per vedere se effettivamente l'inflazione continuerà a scendere nei prossimi mesi. A dicembre, la Fed ha segnalato che avrebbe potuto ridurre i tassi sei volte quest'anno, alimentando le speranze di un taglio già a marzo, ma da allora i funzionari delle banche centrali si sono generalmente mossi per mitigare queste aspettative, e i mercati monetari attualmente scontano un primo taglio dei tassi entro maggio. Oltre alla Fed sarà chiamata a decidere sui tassi giovedì anche la BoE che, dopo l'inatteso rialzo dell'inflazione, potrebbe mostrare un atteggiamento più cauto sui futuri tagli dei tassi. Inoltre negli Usa saranno da monitorare i dati di venerdì sul mercato del lavoro, con la crescita dei nuovi occupati che dovrebbe rallentare.
Intanto in Asia la Borsa di Hong Kong perde oltre il 2% e quella di Shanghai quasi il 2% percentuale, per i timori sull'impatto che avrà il crack di China Evergrande, lo sviluppatore immobiliare più indebitato del mondo, sul già fragile mercato immobiliare cinese. In compenso la Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo e questo mese dovrebbe salire dell'8%. Anche Sydney avanza e Seul è sopra la parità. In Asia i prezzi del petrolio sono in leggero rialzo, dopo aver chiuso in calo al Nymex, al termine di una giornata altalenante.
Il Brent, dopo aver superato quota 84 dollari al barile, è sopra 82 dollari e il Wti è tornato sopra 77 dollari, mentre gli investitori valutano le prospettive geopolitiche in Medio Oriente, dopo l'attacco coi droni a un avamposto militare Usa al confine tra Siria e Iraq, che ha portato alla morte di 3 soldati americani. Il prezzo del greggio va in altalena perché le tensioni in Medio Oriente sono salite alle stelle, anche se Washington ha fatto sapere che "non sta cercando una guerra con l'Iran".
A Wall Steet i future sono poco mossi, dopo che ieri a trainare i listini Usa al rialzo sono stati i titoli tecnologici, in attesa della Fed e in vista delle trimestrali di cinque dei "Magnifici sette". Alphabet (+0,87%) e Microsoft (+1,43%) presenteranno oggi i loro risultati, seguite da Apple (-0,36%) e Amazon (+1,34%) giovedì, mentre Meta Platforms (+1,75%) chiuderà la settimana venerdì. Da segnalare che la percentuale di trader che si aspetta un taglio a marzo dei tassi Usa è scesa al 47% dall'88% della scorsa settimana. In Europa I future sull'EuroStoxx 50 riguadagnano un po' terreno, dopo una chiusura debole, in attesa della Fed e della BoE. Milano è stata la peggiore a -0,48%. Parigi ha segnato +0,09%, Londra è stata piatta e Francoforte è arretrata dello 0,12%. Chiusura positiva invece per lo spread, che si è collocato a 150 punti contro i 152 della vigilia. Sui mercati valutari l'euro e' stabile sopra 1,08 dollari, in attesa del dato odierno sul Pil dell'Eurozona e di quello sull'inflazione di giovedì.
La previsione è di una frenata dello 0,1% tendenziale del Pil europeo nel quarto trimestre, mentre per Francia e Italia le stime sono di una crescita zero e in Germania l'economia dovrebbe contrarsi dello 0,3%. "Ad oggi l'Europa non è in recessione, grazie alla forza del mercato del lavoro, Ma è in fase stagnazione e di questo ne sono consapevoli anche I banchieri centrali europei, per cui il dato non rappresenterà una sorpresa. E inoltre per il 2024 sono previsti dei segnali di recupero" commenta Vicenzo Bova, senior strategist di Mps. E giovedì, sul fronte dei prezzi al consumo si prevede nell'area euro un lieve rallentamento sia dell'inflazione 'core', sia di quella generale.