AGI - La Gran Bretagna sta registrando un crollo dei consumi da parte dei turisti dopo che il governo ha eliminato lo shopping esentasse in seguito alla Brexit. Secondo un'analisi del Financial Times, da quando il regime è stato abolito il Regno Unito ha registrato un forte calo della spesa dei cittadini extracomunitari, facendo del Paese un'eccezione rispetto alle altre principali economie europee, dove la spesa è rimbalzata dopo la pandemia.
In particolare, nel 2021 la spesa dei turisti in Gran Bretagna era aumentata raggiungendo una media di 1.612 sterline pro capite, rispetto alle 1.036 sterline del 2020. Tuttavia, nel 2022, quando il numero di visitatori si è avvicinato ai livelli pre-pandemia, la cifra era scesa a 1.346 sterline, pari al 17%, e ha mantenuto una tendenza al ribasso per i primi sei mesi del 2023.
In Italia e in Spagna, invece, i turisti sono tornati a frequentare i negozi e la spesa internazionale è aumentata. In Francia, i livelli sono rimasti invariati nel 2022 ma poi le spese l'anno scorso sono aumentate. "Quello che sta chiaramente accadendo è che stiamo perdendo la spesa aggiuntiva che tutte le altre destinazioni europee stanno invece registrando", ha dichiarato al Ft Paul Barnes, amministratore delegato della lobby del commercio al dettaglio Association of International Retail (AIR).
"La decisione del governo ha colpito pesantemente le imprese britanniche e in particolare i marchi del patrimonio culturale britannico, oltre che la nostra ospitalità", ha aggiunto. Il comparto ha fatto pressione affinché il Tesoro ripristinasse l'esenzione fiscale per gli acquisti e la estendesse ai visitatori dell'Ue, sostenendo che vi è un forte incentivo economico a farlo.
Secondo un rapporto dell'AIR pubblicato lo scorso novembre, il Regno Unito ha rinunciato a 1,5 miliardi di sterline di vendite, mentre i turisti si sono diretti in Francia, Italia e Spagna nel 2022. Lo shopping esente da imposte è un accordo in base al quale i prodotti acquistati ma non consumati nel Paese di acquisto vengono venduti in regime di esenzione Iva. L'imposta può essere richiesta come rimborso.
Il 1 gennaio 2021 il governo ha ufficialmente posto fine alle vendite esenti da imposte negli aeroporti, nei porti, nelle stazioni Eurostar. Per compensare, alcuni brand hanno proposto offerte che facciano tornare i visitatori. Il negozio World Duty Free dell'aeroporto londinese di Heathrow vende cosmetici e profumi di lusso a un cosiddetto "prezzo aeroportuale" ridotto, inferiore al prezzo di mercato.
Nonostante ciò, i suoi ricavi al dettaglio per passeggero sono diminuiti drasticamente da quando il sistema è stato abolito. Per i primi nove mesi del 2023, l'aeroporto ha dichiarato che la spesa media per passeggero in transito è stata di 8,65 sterline, con un calo del 7% rispetto allo stesso periodo del 2022. Questo nonostante il numero di passeggeri sia aumentato del 34%, raggiungendo i 59,4 milioni.
C'è poi il caso di molti turisti che si trovano a Londra ma preferiscono prendere l'Eurostar e raggiungere Parigi per acquistare beni di lusso. Le cifre parlano chiaro e suggeriscono che il vantaggio dell'esenzione fiscale era un grande incentivo per i turisti. Basti pensare che secondo un rapporto di Global Blue, una società svizzera di pagamenti, l'importo speso dagli acquirenti statunitensi in Gran Bretagna nel 2022 sarà superiore dell'1% rispetto al 2019.
Ma la cifra è aumentata addirittura del 126% in Francia, del 101% in Spagna e del 90% in Italia. Quando era in vigore il sistema di esenzione Iva, nel 2019, ne hanno beneficiato 1,2 milioni di visitatori extracomunitari nel Regno Unito - l'8% del totale - che hanno ottenuto un rimborso fiscale di 500 milioni di sterline. Questo importo si è tradotto in vendite per 3 miliardi di sterline, pari al 17% della spesa totale dei visitatori non comunitari in quell'anno, mentre il resto era rappresentato da acquisti, soggiorni in hotel, ristoranti e altri servizi con tasse incluse. Prima di abolire il regime, il governo ha sostenuto che si trattava di "un sistema costoso da mantenere".
Nel settembre 2022, il governo ha stimato che il pagamento dei rimborsi sui prodotti esenti da imposte e l'estensione del beneficio ai visitatori dell'UE costerebbe 2 miliardi di sterline all'anno entro il 2025 - una cifra che l'industria contesta. Peraltro l'ex cancelliere Kwasi Kwarteng aveva detto che l'avrebbe reintrodotta nella sua legge di "mini" bilancio del 2022, ma il suo successore Jeremy Hunt ha poi annullato il ripristino previsto.