AGI - Avvio in chiaroscuro del nuovo anno per le borse mondiali, che sono sembrate per lo più in cerca di conferme sulla direzione da prendere. Il 3 gennaio sia le piazze europee che quella americana hanno finito per chiudere vicino alla parità, unica eccezione Piazza Affari sospinta dai titoli bancari.
Sui mercati dunque domina l'incertezza dopo un brillante 2023 che ha premiato quasi tutti i principali listini; incertezza che potrà essere dissipata solo dalle prossime mosse delle banche centrali con la Fed in particolare che dovra' dare conferme sul sentiero di riduzione dei tassi di interesse.
Dall'economia continuano a venire segnali di debolezza e gli indici Pmi manifatturieri diffusi ieri si sono inseriti in questo solco, in particolare quelli europei che hanno segnato lievi progressi ma rimanendo ben al di sotto della soglia dei 50 punti che separa l'espansione dalla contrazione dell'attività.
Oggi sul fronte macro in Europa sono in calendario solo i dati sugli occupati di dicembre in Germania, previsti stabili. Nel pomeriggio sono attesi i dati Jolts che offrono una valida panoramica sull'andamento del mercato del lavoro degli Stati Uniti, misurando la creazione di occupazione, che è uno dei più importanti indicatori in grado di anticipare le tendenze dell'attività economica complessiva.
Atteso anche il Pmi manifatturiero Usa e in serata le minute dell'ultima riunione di dicembre della Federal Reservem altro appuntamento utile per capire le tendenze all'interno dell'istituto. Le attese sono anche per i prossimi giorni: tra domani e dopodomani sarà la volta dei dati sull'inflazione di fine anno in Europa, mentre sempre domani sarà la volta degli indici Pmi servizi nei principali paesi Ue, venerdì affluiranno nuovi dati sull'occupazione negli Stati Uniti.
Nonostante l'avvio zoppicante le prospettive sul 2024 borsistico restano positive da parte degli investitori. "Crediamo che ci siano le prospettive per una rivalutazione delle azioni europee nel 2024 - afferma Niall Gallagher, Investment Director di GAM - il mercato azionario europeo (rappresentato dall'indice MSCI Europe) presenta valutazioni ancora interessanti, con PE a termine di 12,5, inferiore ai valori medi a lungo termine, mentre la crescita degli utili prevista per i prossimi due anni è del 6% nel 2024 e del 9% nel 2025.
Anche il rendimento da dividendi previsto è assai interessante al 3,7%2 (ben oltre i valori medi), mentre i riacquisti di azioni proprie stanno diventando una componente sempre piu' importante del mercato europeo, in particolare grazie alle banche e all'energia, con un incremento del rendimento da dividendi del 2% circa che comporta un rendimento da distribuzioni complessivo del 5,7%.
Nonostante il sentiment negativo che circonda l'economia europea, è importante ricordare che solamente il 42% dei ricavi dell'indice MSCI Europe deriva dall'Europa occidentale. La maggior parte dei ricavi proviene oggi dalle regioni del mondo in più rapida crescita. In ultima analisi, la diversa esposizione porta a un aumento del tasso di crescita strutturale di quest'asset class".
Sul piano geopolitico infine da ricordare che l'Arabia Saudita, l'Iran, l'Egitto, l'Etiopia e gli Emirati Arabi Uniti sono entrati ufficialmente a far parte dei Brics, il gruppo delle economie emergenti. Nei giorni scorsi ha invece ritirato la sua adesione l'Argentina. La Russia ha assunto la presidenza del gruppo di cui fanno parte anche Brasile, India, Cina e Sud Africa.