AGI - Ci sarà un nuovo incontro tra governo e sindacati sull'ex Ilva il 9 gennaio, dopo il vertice tra governo, Invitalia e Arcelor Mittal previsto per l'8 gennaio. È quanto hanno riferito i sindacati al termine del tavolo tenuto a palazzo Chigi.
"Siamo in una situazione ancora di gravissima emergenza" e "profondamente negativa": non abbiamo nuove notizie da dare ai lavoratori" di Acciaierie Italia. Lo ha detto il segretario generale della Fim, Roberto Benaglia, al termine dell'incontro tra governo e sindacati a palazzo Chigi sull'ex Ilva.
Per il segretario generale della Fiom, Michele De Palma, invece "Siamo a un passo dallo scontro" dopo l'incontro con il governo a palazzo Chigi sull'ex Ilva. "Abbiamo chiesto al governo in due incontri - ha riferito De Palma - di assumere una posizione chiara: una assunzione di responsabilità e quindi la salita in maggioranza. Oggi ci sono state proposte altre due soluzioni che non vanno nella direzione auspicata dai lavoratori e dal sindacato. Quindi il governo si sta assumendo una responsabilità e deve sapere che nell'incontro prossimo, il 9 o 10 gennaio, o ci sarà un elemento di condivisione o sceglieremo le strade per far valere le nostre ragioni verso l'azienda" "Di questo - ha proseguito - discuteremo con le altre organizzazioni sindacali e con le lavoratrici e i lavoratori. Perché è a rischio la salute, l'ambiente, la sicurezza e il futuro dell'industria siderurgica del Paese. Siamo l'unico paese che non riesce a costruire una vera transizione perché è ostaggio ancora oggi di una multinazionale e del suo Ad". "Bisogna rompere questa situazione - ha concluso il leader Fiom - ed evitare l'amministrazione straordinaria che metterebbe in serio pericolo le garanzie occupazionali".
"È stato l'ennesimo incontro negativo. Peggio di così non poteva andare". Così il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, al termine del tavolo a palazzo Chigi sull'ex Ilva. "Siamo venuti per poter ascoltare dal governo soluzioni per una situazione che dura da diversi anni e che negli ultimi mesi è diventata drammatica: soluzioni non ce ne sono state - ha detto Palombella - hanno continuato a dire che non c'e' stata la possibilità di incontrare il gruppo industriale e lo faranno il giorno 8 gennaio, ma nel frattempo abbiamo riverificato qual è la posizione del governo e abbiamo avuto la certezza che non c'è una posizione forte, stabile nei confronti di un gruppo industriale che continua a fare quello che vuole".
"Il gruppo - ha sottolineato Palombella - continua a umiliare migliaia di lavoratori, non fa investimenti ambientali, mantiene la produzione ai minimi termini". "Il governo ha continuato a dire che verificherà se l'azienda sarà ancora disponibile ad aumentare il capitale, per superare il limite adesso di emergenza ma anche per acquistare l'azienda. Noi abbiamo detto che 4 anni sono stati sufficienti per giudicare un gruppo industriale che continua a prendersi libertà negative, non investe, non ha rispettato i termini del contratto e non tiene conto delle denunce delle organizzazioni sindacali. È una situazione drammatica".
Il leader Uilm ha ricordato che dal 1 gennaio partirà la cassa integrazione non sottoscritta dalle organizzazioni sindacali. "Non possiamo dare un messaggio di fiducia. Governo e azienda si incontreranno l'8 gennaio e dopo ci informeranno. Per noi la prospettiva è difficile, complicata e umiliante per i lavoratori. Dopo l'incontro con noi il 9 o il 10 gennaio - ha concluso Palombella - valuteremo insieme le iniziative opportune, senza trascurare alcun tipo di iniziativa. Non possiamo essere trattati ancora in questo modo".