AGI - I mercati viaggiano a corrente alternata e riprendono fiato dopo settimane di rialzi, restando in attesa della lettura finale del Pil Usa del terzo trimestre di oggi e domani dell'inflazione Pce, l'indicatore dei prezzi preferito dalla Fed. Ieri il presidente della Fed di Filadelfia, Patrik Harper ha detto che è ancora troppo presto per tagliare i costi di finanziamento, nonostante ritenga che l'inasprimento della politica monetaria abbia raggiunto il picco.
Negli ultimi giorni, diversi funzionari della banca centrale statunitense hanno tentato di mitigare l'ottimismo dei mercati, ma con risultati alterni, visto che gli operatori prezzano ancora oltre il 70% un taglio di 25 punti base a marzo e tutti è tre gli indici americani sono sulla buona strada per chiudere un dicembre e un 2023 vincenti. Oggi in Asia i listini sono misti, mentre i future a Wall Street sono in leggero rialzo dopo che ieri i tre indici di New York hanno raffreddato il loro rally, favorendo le prese di profitto.
La Borsa di Tokyo che guida le perdite, giù di oltre l'1,5%, colpita dallo scandalo sempre più profondo che sta coinvolgendo le più grandi case automobilistiche del paese. La numero uno, Toyota Motor perde quasi il 4%, dopo aver dichiarato che la sua unità Daihatsu sospenderà tutte le spedizioni di veicoli alla luce di gravi violazioni delle norme di sicurezza. Lo scandalo riguarda circa 64 modelli e coinvolge anche quelli che Daihatsu ha prodotto per Mazda Motor e Subaru, scese tra il 2,7% e il 4%, mentre Nissan Motors ha perso il 3,1%.
Toyota non ha specificato l'impatto finanziario della sospensione. Il Nikkei, nonostante lo scivolone odierno, è tra le borse asiatiche con le migliori performance quest'anno, grazie soprattutto alla accomodante politica monetaria della Banca del Giappone. Anche Seul perde oltre mezzo punto percentuale, mentre Hong Kong sale un po' e Shanghai avanza di oltre mezzo punto, nonostante le preoccupazioni per una ripresa economica lenta continuino a pesare sulle azioni cinesi, che quest'anno sono rimaste indietro rispetto agli altri listini.
Poco mosse le valute asiatiche, mentre il biglietto verde si rafforza e guadagna lo 0,15% sullo yuan, mentre perde un po' quota sullo yen che torna sotto quota 143 sul dollaro. I prezzi del petrolio sono leggermente scesi e viaggiano sotto quota 80 dollari al barile, dopo essere lievitati in questi giorni per l'instabile situazione geopolitica nel Mar Rosso, la rotta commerciale più trafficata del mondo, diventata quasi impraticabile per portacontainer e grandi petroliere, a causa degli attacchi dei ribelli yemeniti alleati dell'Iran. Anche i future sull'EuroStoxx virano al rialzo, dopo che ieri le Borse europee hanno chiuso deboli e contrastate nel giorno in cui l'Ecofin ha approvato il nuovo Patto di Stabilita', mentre Londra è andata in rally e la sterlina è calata, dopo i dati sull'inflazione del Regno Unito, che a novembre è scesa più del previsto.
"Questa settimana - ha commentato Vincenzo Bova, senior analist di Mps - potrebbe esserci una piccola correzione al ribasso dell'azionario. Il mercato comincia a essere meno liquido, per via delle feste in arrivo e delle prese di profitto dopo sette settimane consecutive di rialzi sono possibili, anche se non prevedo grandi scossoni".