AGI - Dalle 19 la Commissione Bilancio del Senato si riunirà con la prospettiva di andare a oltranza nella notte per arrivare a votare il mandato al relatore nel corso di lunedì 18 dicembre. Restano però ancora alcuni nodi da sciogliere: la possibilità allo studio dei tecnici del Mef che venga ampliato il tesoretto a disposizione delle misure parlamentari - al momento ammonta a 100 milioni - e quella che in extremis venga aggiunta una norma sullo stato avanzamento lavori del Superbonus edilizio 110%.
In due giorni di lavoro la Commissione ha votato 1.500 emendamenti delle opposizioni al testo base, scartandoli tutti, molti altri sono stati accantonati per ora. Restano da votare i 17 emendamenti depositati dai relatori, i 4 del governo e i testi comuni sottoscritti dalle opposizioni con misure contro la violenza sulle donne.
Successivamente si potrà procedere con il voto sul mandato al relatore. "Mi ritengo davvero soddisfatto del lavoro svolto sulla legge di bilancio dalla Commissione. Dopo un confronto serrato e approfondito abbiamo votato più di 1500 emendamenti. Alle ore 19 la Commissione tornerà a riunirsi per approvare il mandato ai relatori", specifica Nicola Calandrini, presidente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama.
Forza Italia intanto continua a spingere per la possibilità di un intervento in extremis che proroghi per qualche mese gli stati di avanzamento lavori dei cantieri arrivati oltre il 60% con il Superbonus, per evitare il rischio di imprese in difficoltà a causa dei crediti inesigibili e ponteggi che rimangono allestiti.
"Ho letto dichiarazioni anche di una certa apertura da parte del ministro Giorgetti, indipendentemente dagli esiti anche onerosi del Superbonus in questi anni. Vediamo se questa norma tecnica può entrare già in manovra, interessa soltanto i condomini che possono segnalare a che stato di avanzamento lavori sono arrivati rispetto al 60% registrato dall'Agenzia delle Entrate. Almeno questo, e basta", argomenta Dario Damiani di FI, uno dei relatori della manovra.
Nei giorni scorsi il Mef è stato categorico di fronte all'ipotesi di un provvedimento in manovra escludendo qualsiasi ipotesi di proroga del Superbonus. Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti dal palco di Atreju ha ricordato: "Abbiamo trovato 80 miliardi di conto da pagare, dopo qualche mese siamo arrivati a 94 miliardi e, ahimè, entro fine anno arriveremo a sfondare quota 100 miliardi".
Poi però ha aggiunto, interpellato su possibili interventi in sede di Milleproroghe: "È come l'energia nucleare, in tanti sono a favore in tanti contro, ovviamente ci sono degli aspetti da considerare sull'economia ma anche sui conti pubblici. Il richiamo alla radioattività non è casuale, vediamo, stiamo monitorando". La maggioranza tornerà a riunirsi alle 17, la notte in Commissione dirà se è stato trovato un punto di caduta.
Per Daniele Manca, capogruppo Pd in Commissione: "La scelta sui fondamentali della legge di bilancio questa maggioranza l'ha compiuta, ovviamente non la condividiamo, perché trascura le priorità come lavoro povero o precario, pensioni, non c'è nulla neanche sul sistema delle autonomie locali e c'è un taglio sul comparto dei piccoli comuni". Mentre Tino Magni di Avs aggiunge: "Il ministro Giorgetti non è mai venuto in commissione Bilancio al Senato, la sua è un'assenza che pesa, non è proprio un bel segnale".
Il calendario frutto dell'intesa tra governo, maggioranza, e opposizioni prevede l'approdo del testo in Aula a Palazzo Madama mercoledì 20 dicembre per la discussione generale con il voto di fiducia che dovrà essere concluso venerdì 22 a metà giornata per poter poi subito incardinare la legge di bilancio nelle commissioni alla camera. In questo modo la manovra potrà essere votata anche a Montecitorio tra il 27 e il 30 dicembre.