AGI - I mercati aprono la settimana in ordine sparso, dopo il peggioramento della deflazione in Cina e in attesa dei dati di domani sull'inflazione Usa e dei meeting delle principali banche centrali. In Cina i prezzi al consumo sono scesi dello 0,5% su base annua a novembre, il calo più netto degli ultimi tre anni, mentre per domani la previsione degli economisti è che a livello generale i prezzi al consumo a stelle e strisce rallenteranno al 3,1% dal 3,2% di ottobre, a fronte di un'inflazione base che è attesa invariata al 4%. Sul fronte banche centrali, l'attenzione sarà focalizzata mercoledì sulla Fed e giovedì sulla Bce.
Entrambe manterranno i tassi invariati, per cui i mercati si concentreranno sui tagli futuri. In particolare sarà importante vedere se il governatore Powell e la presidente Lagarde proveranno a ridimensionare le attese sui tagli prezzati dal mercato per il 2024, che sono di 145 punti base per la Bce e di 140 punti base per la Fed. Inoltre, saranno pubblicate le nuove stime su crescita e inflazione, con quest'ultima attesa in deciso ridimensionamento soprattutto nell'Eurozona.
Infine, lato Bce, sarà da monitorare se è stata avviata la discussione sullo stop al reinvestimento dei titoli acquistati con il Pepp. Giovedì si pronuncerà la Bank of England, che dovrebbe lasciare i tassi invariati, mentre le aspettative sui tagli per il 2024 sono di 70 punti base entro il prossimo novembre, di gran lunga inferiori a quelle della Bce, poiché nel Regno Unito malgrado l'inflazione stia rallentando, i prezzi al consumo restano ben oltre il target, con salari vicini ai massimi dal 2021. Infine, giovedì si pronuncerà la banca centrale svizzera, che dovrebbe confermare il tasso per il sesto mese consecutivo, anche se i mercati prezzano al 20% un taglio già in questa riunione.
Oggi in Asia, la Borsa di Tokyo chiude con un 1,5%, confermandosi il miglior listino asiatico, mentre Seul è piatta e le Borse cinesi arretrano, con Hong Kong giù quasi del 2% e Shanghai in calo di oltre mezzo punto percentuale, dopo che la Cina è ormai in disinflazione da due mesi e la sua ripresa non riparte, malgrado l'attesa di nuovi stimoli.
Sul fronte valutario lo yuan perde colpi e cede lo 0,3% sul biglietto verde, testando nuovamente quota 7,2. In attesa della Fed, vanno giù dello 0,2% il dollaro australiano, dello 0,2% il won sudcoreano e dello 0,1% il dollaro di Singapore, mentre lo yen è sceso dello 0,3%, ma è scambiato vicino ai massimi di quattro mesi, sulla scia una serie di segnali aggressivi da parte della Boj.
In Asia i prezzi del petrolio si sono disinnescati, tornando sopra quota 70 dollari al barile, dopo essere scesi del 3,9% la scorsa settimana ai minimi di cinque mesi, per l'incertezza sui tagli volontari preannunciato dai Paesi membri dell'Opec+. Intanto i future a Wall Street sono misti e quelli sull'EuroStoxx 50 avanzano, in attesa di Fed, Bce e inflazione a stelle e strisce. Sul fronte macro, sono da monitorare venerdì i Pmi delle principali economie per le indicazioni che ci forniranno sulla crescita dei prossimi mesi.
Intanto I mercati restano contrastati, anche se, come dice Vincenzo Bova, senior analist di Mps, in questa fase "il vento sta tirando a favore dell'azionario". "Questa settimana - aggiunge - se I banchieri centrali convinceranno i mercati a moderare il loro ottimismo sui tagli dei tassi, penso che sull'azionario assisteremo a un po' di ristracciamento e cioè a un movimento dei prezzi in direzione opposta al trend precedente, mentre sull'obbligazionario vedremo i tassi che continueranno a salire. Tuttavia, secondo me, più ancora delle banche centrali, saranno i dati sull'inflazione americana a dare da domani la direzione ai mercati, perché, se l'inflazione Usa dovesse mostrarsi ancora forte, i mercati lo capiranno da soli che l'aria che tira non è più tanto favorevole".
Oggi Donald Trump avrebbe dovuto testimoniare a New York in propria difesa al processo civile per frode finanziaria, ma l'ex presidente Usa ha cambiato idea, dichiarando che non ha "niente altro da dire". Intanto domani il presidente ucraino, Zelenski si recherà in visita negli Usa, dove andrà in missione per ottenere nuovi fondi per la guerra.