AGI - I mercati si sono rafforzati, con l'eccezione della Borsa di Tokyo, sulla scia di Wall Street e in attesa dei dati odierni sul mercato del lavoro a stelle e strisce. In Asia i listini sono cresciuti leggermente, mentre il Nikkei perde oltre l'1,5% e lo yen va in rally sul biglietto verde, dopo che la Banca del Giappone ha fatto capire che intende iniziare a inasprire la sua politica monetaria ultraccomodante.
A Wall Street i future sono deboli e misti e quelli europei avanzano, dopo che ieri i tre indici di New York hanno chiuso in rialzo, trainati dal comparto tech, in attesa dei dati sul mercato del lavoro statunitense. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,17%, l'S&P 500 lo 0,74% e il Nasdaq l'1,37%. Quest'anno il Nasdaq è salito del 36%, grazie alla spinta dell'intelligenza artificiale e ieri a Wall Street Alphabet è balzata a +5,31% dopo aver svelato Gemini, il nuovo modello di AI più potente di ChatGpt.
Giornata positiva anche per le case produttrici di chip. Advanced Micro Devices ha guadagnato il 9,89% con il lancio del nuovo chip per AI MI300X. La concorrente Nvidia è invece salita del 2,40%. Intanto cresce l'attesa per i dati sull'occupazione Usa, in attesa dei quali ieri, sul fronte macro, sono usciti i sussidi di disoccupazione, che hanno rafforzato l'ottimismo degli investitori sulla fine della stretta monetaria avviata dalla Fed e su un possibile taglio dei tassi già a partire dall'inizio dell'anno prossimo.
Le nuove richieste settimanali si sono fermate a 220.000, in linea con le previsioni degli analisti. Il focus resta però tutto concentrato oggi sui i numeri dei nuovi occupati e del tasso di disoccupazione. L'aspettativa è che a novembre ci sarà un rialzo di 180.000 nuovi addetti e un tasso di disoccupazione praticamente invariato. Questi dati, insieme al rapporto sull'inflazione a stelle e strisce, in calendario il 12 dicembre, saranno i due principali market mover da monitorare prima della riunione della Fed del prossimo 13 dicembre.
Al momento i trader prezzano che la Fed mantenga i tassi stabili nella riunione della prossima settimana, mentre sale al 64% la percentuale di chi scommette che la banca inizierà a tagliare il costo del denaro già a marzo. Nel frattempo oggi la Borsa di Tokyo è arretrata pesantemente e lo yen si è ulteriormente rafforzato sul biglietto verde dopo che il Governatore della Boj, Kazuo Ueda, rivolto al Parlamento giapponese, ha detto che la gestione della politica monetaria "diventerà ancora più impegnativa dalla fine del prossimo anno", alimentando le scommesse di chi si aspetta che alla prossima riunione del 19 dicembre l'istituto possa allentare la sua politica monetaria ultra-espansiva.
Solo quattro settimane fa, lo yen languiva intorno a quota 150 sul dollaro, vicino ai minimi degli ultimi 30 anni, e i mercati erano nervosi riguardo al potenziale intervento della banca centrale per sostenere la valuta. Tuttavia dopo i commenti di Ueda e quelli del suo vice, Ryozo Himino, la valuta nipponica è cresciuta dell'1,1%, portandosi a 142,50 sul dollaro, al top da 3 mesi. E si appresta a rafforzarsi ulteriormente nel 2024.
La Commonwealth Bank of Australia prevede che il dollaro/yen scenderà sotto quota 140 l'anno prossimo, mentre Ing ritiene che lo yen arretrerà a quota 130 entro la fine del 2024. Ueda in Parlamento ha delineato le opzioni che ha la banca per allontanarsi dai tassi di interesse ultra-bassi, ma ha ribadito la necessità che nel breve termine la sua politica resti espansiva, citando la necessità di sostenere la crescita economica.
Questa sua ipotesi è stata rafforzata da una lettura al rialzo del Pil del Giappone nel terzo trimestre, il quale nel tre mesi fino a settembre si è contratto del 2,9% annualizzato, contro un iniziale -2,1% e a fronte di un atteso -2%, il che non agevolerà certo il suo compito per normalizzare la politica monetaria. L'economia giapponese è scesa più velocemente di quanto inizialmente stimato nel terzo trimestre, poiché il settore interno ha dovuto affrontare crescenti difficoltà, che complicano le prospettive della banca centrale.
Intanto a Seul il Kospi è in rialzo di oltre l'1% e, sulla scia di Wall Street, avanzano anche le Borse di Hong Kong e di Shanghai, mentre la Borsa di Mumbai è salita leggermente, in attesa della riunione della Reserve Bank of India, che oggi dovrebbe i tassi invariati per il quinto mese consecutivo in un contesto di costante crescita dell'economia indiana.
Sul fronte valutario l'impennata dello yen ha portato l'indice del dollaro a registrare una lieve perdita settimanale, mentre l'euro passa di mano sotto quota 1,08 sul dollaro e il petrolio che in Asia si rafforza, dopo una chiusura debole a New York, con il prezzo del Wti che risale sopra i 70 dollari e il Brent oltre quota 74 dollari, pur restando entrambi vicini ai minimi del giugno scorso. Intanto i future sull'EuroStoxx avanzano dopo che ieri le Borse europee hanno chiuso deboli, con Madrid, maglia nera a -1,13% e Milano a -0,67%, mentre sul fronte obbligazionario il rendimento del Bund è arretrato al 2,19% e quello del Btp italiano è restato sotto il 4%.
Sempre ieri Vladimir Putin ha incontrato a Mosca il presidente iraniano Ebrahim Raisi, un importante alleato e fornitore ai russi di attrezzature militari come i droni. La visita ha fatto seguito al tour di mercoledì di Putin negli stati del Golfo, dove ha incontrato i governanti degli Emirati Arabi Uniti e dell'Arabia Saudita. Il tour e' stato visto come un tentativo di Mosca di dimostrare che non è isolata dal resto del mondo e può mantenere stretti rapporti con gli Stati del Golfo, nonostante i tentativi dell'Occidente di costringere la regione a rispettare le sanzioni anti-russe.