AGI - I mercati rimbalzano, in attesa dei dati di venerdì sul mercato del lavoro Usa e dopo una chiusura mista a Wall Street. La previsione è quella di un rialzo dei nuovi occupati e di un tasso di disoccupazione invariato. A fare da apripista ai dati sull'occupazione ieri sono usciti quelli sulle offerte di lavoro negli Stati Uniti, che a ottobre hanno toccato il livello più basso da due anni a questa parte, segnalando che il mercato del lavoro Usa continua a raffreddarsi.
Questo indebolimento ha favorito un rally sugli acquisti di titoli di Stato a stelle strisce e ha spinto i rendimenti sui Treasury a 10 anni sotto al 4,2%. A New York i titoli di maggior valore sono saliti, con Nvidia e Apple in rialzo di oltre il 2% e Amazon e Tesla di oltre l'1%. "Con l'aumento dei tassi di interesse e il rallentamento della domanda, le aziende stanno riducendo le offerte, che poi è quello che in questa fase vuole la Fed - commenta Sam Stovall, chief strategist di Cfra Research - La Fed probabilmente ha finito di rialzare i tassi, e ora resta solo da capire quando inizierà a tagliarli".
Secondo FedWatch, i future sui tassi di interesse suggeriscono una probabilità del 65% di un taglio dei tassi entro marzo, anche se in molti restano convinti che prima di giugno non vedremo i tassi ridursi. Nel frattempo ieri un altro rapporto ha mostrato che l'attività del settore dei servizi statunitense è cresciuta a novembre, con l'Ism non manifatturiero salito a 52,7, in miglioramento rispetto al 51,8 di ottobre e chiaramente in territorio di espansione. Oggi in Asia i listini vanno in rally, in vista dei dati di venerdì dai quali dovrebbe emergere che la Fed avrà un margine limitato per continuare a rialzare i tassi, il che incoraggia i listini a guardare con ottimismo oltre la zoppicante ripresa cinese.
La Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo di oltre il 2%, confermandosi la migliore dell'Asia, mentre lo yen si mantiene poco sopra quota 147, incoraggiando i titoli dell'export. Anche Sydney avanza più dell'1,5%, dopo che il Pil australiano è cresciuto meno del previsto nel terzo trimestre. Intanto il colosso minerario anglo-australiano Rio Tinto ha annunciato che aumenterà le proprie spese in conto capitale a 30 miliardi di dollari nei prossimi tre anni, per accelerare gli investimenti in nuovi progetti per l'estrazione di minerali ferrosi.
La spesa è nettamente superiore a quella media degli ultimi 5 anni. Positiva Seul e in rialzo le Borse cinesi malgrado Moody's abbia tagliato l'outlook sul rating sovrano 'A1' della Cina, portandolo in negativo e segnalando il rischio di un tracollo del mercato immobiliare e la mancanza di un chiaro sostegno politico da parte di Pechino. I Bitcoin continuano ad avanzare e si attestano sopra quota 44.000 dollari e prosegue la debolezza dei prezzi del petrolio, col Wti poco sopra 72 dollari e il Brent sotto quota 78 dollari al barile, sulla scia del rafforzamento del dollaro e dopo la decisione dell'Opec+ di ridurre la produzione e di non escludere ulteriori tagli l'anno prossimo. Sul fronte valutario, l'euro scende sotto quota 1,08 sul biglietto verde, mentre i mercati scommettono che la stretta monetaria avviata dalla Bce sia giunta al termine e che la banca centrale europea avvierà dei tagli fin da marzo.
A Wall Street i future avanzano, in attesa dei dati sul mercato del lavoro Usa, i quali, insieme al rapporto sull'inflazione a stelle e strisce saranno i due principali market mover da monitorare prima della riunione della Fed della prossima settimana. In rialzo anche i future sull'EuroStoxx, dopo che ieri le Borse europee hanno chiuso positive, tranne Londra, aiutate dalle parole di Isabel Schnabel, la rappresentante tedesca nell'esecutivo Ue, la quale ha detto che il "notevole" rallentamento dell'inflazione nella regione rende un ulteriore aumento dei tassi "piuttosto improbabile".
Oggi escono i dati sulle vendite al dettaglio nell'Eurozona e quelli sugli ordini all'industria in Germania, mentre si riuniscono la banca centrale polacca e quella canadese e venerdì toccherà a quella indiana, che dovrebbero tutte lasciare i tassi invariati. A Gaza le forze armate israeliane hanno lanciato un assalto a Khan Yunis, la principale città nel sud della Striscia e da ieri sera sono stati interrotti tutti i servizi di telecomunicazione nell'enclave.
Intanto Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell'Unione europea, lancia un'allerta, osservando che la temperatura media globale tra gennaio e novembre di quest'anno è stata la più alta mai registrata da quando sono state effettuate misurazioni e quindi il 2023 è sulla buona strada per diventare l'anno più caldo fino a oggi.