AGI - Svolta nella politica di Pechino sulla tutela della proprietà intellettuale. Il leader cinese Xi Jinping ha ordinato un maggiore protezione del copyright delle aziende internazionali per restituire fiducia a quelle spaventate dalla repressione da parte delle autorità cinesi e da un'economia in difficoltà.
Le imprese statunitensi ed europee hanno denunciato più volte che fare affari in Cina è oggi più difficile che mai per via del quadro geopolitico globale, ma anche per una recente legge anti-spionaggio, le incursioni contro le multinazionali e il trattamento favorevole per i concorrenti nazionali. Pechino ora sta cercando di correre ai ripari. Xi, in un discorso al vertice degli amministratori delegati dell'APEC ha invitato le aziende a investire, promettendo misure "per rendere più facile per le società straniere investire e operare in Cina".
Ieri, durante una riunione del Politburo del Partito Comunista Cinese - il massimo organo decisionale del Paese - ha affermato che la Cina deve garantire un trattamento legale "completo, aperto e trasparente" alle entità straniere. Il sistema legale cinese dovrebbe "rafforzare la protezione dei diritti di proprietà intellettuale", ha affermato, così come "salvaguardare i diritti e gli interessi legittimi delle imprese straniere". Pechino deve "creare un ambiente imprenditoriale di prima classe, orientato al mercato, legale e internazionale", ha aggiunto il presidente.
Gli imprenditori stranieri si lamentano da tempo delle normative vaghe e arbitrarie in Cina, prima tra tutte il furto di proprietà intellettuale - una questione sollevata dai funzionari statunitensi durante le visite in Cina quest'anno. Le lobby delle imprese statunitensi ed europee hanno avvertito a settembre che la fiducia delle imprese straniere in Cina aveva raggiunto il livello più basso degli ultimi anni, ma vedono segnali di miglioramento dopo l'incontro tra Xi e il presidente Joe Biden nelle scorse settimane.