AGI - Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha firmato la lettera di precettazione per ridurre lo sciopero previsto lunedì dalle annunciate 24 ore a quattro, dalle ore 9 alle ore 13". Lo comunica una nota del Mit, sottolineando che "peraltro, non tutti i sindacati coinvolti hanno proposto di incrociare le braccia tutto il giorno". Nel comunicato, Salvini osserva che "il diritto allo sciopero è sacrosanto" e auspica "un sempre maggior coinvolgimento di tutte le realtà sindacali da parte delle aziende con l'obiettivo di risolvere i contenziosi".
Allo stesso tempo, però, prosegue la nota, "l titolare del Mit è altresì determinato a ridurre al massimo i disagi per i cittadini, anche alla luce di agitazioni che ormai sono diventate molto frequenti, e che colpiscono con particolare insistenza il settore dei trasporti. Troppo spesso", conclude il comunicato, "gli scioperi creano complicazioni proprio nell'ultimo giorno prima del weekend o all'inizio della settimana lavorativa".
"Come organizzazioni sindacali di base e conflittuali non faremo un passo indietro sul diritto di sciopero". Lo afferma l'Usb in una nota dopo la decisione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, di firmare la precettazione per ridurre da 24 a 4 ore lo sciopero dei trasporti indetto per lunedì.
"L'incontro delle organizzazioni sindacali con il Ministro Salvini sulla mobilitazione di sciopero nazionale di 24 ore degli autoferrotranvieri", si legge nel comunicato, "conferma le posizioni di un Governo che vuole imporre la limitazione di un diritto costituzionale già fin troppo penalizzato da leggi e normative che si sono susseguite fin dagli anni 90 con tanto di benestare di Cgil Cisl Uil. A fronte di una categoria aggredita dalle continue privatizzazioni, appalti, sub appalti e sub affidamenti, con salari d'ingresso sotto le 7 euro l'ora e senza riconoscimento dei salari di secondo livello; a fronte di sempre minori investimenti in materia di sicurezza del lavoro e del servizio con turni di lavoro massacranti che producono la fuga da questo mestiere, l'unico modo che questo Governo individua per intervenire è quello di disarmare la categoria dell'unico vero strumento di cui dispongono i lavoratori per far valere i propri diritti, che spesso coincidono con quelli degli utenti".