AGI - La compagnia aerea nipponica Japan Airlines punterà sull’idrogeno per decarbonizzare la proprie linee. Questo l'obiettivo di una serie di accordi di collaborazione appena siglati con altrettante aziende con altrettante aziende attive nello sviluppo di sistemi di propulsione a idrogeno. Accordi che, secondo gli esperti, proiettano l'aviazione giapponese in pole position nella sfida di ridurre l'impatto ambientale di un comparto del trasporto tra i più inquinanti.
Una delle partnership, in particolare, è stata conclusa con H2fly, lo sviluppatore con sede a Stoccarda di sistemi di celle a combustibile a idrogeno (H2) per aeromobili, società che lavorera' con Japan Airlines (Jal) per valutare la fattibilità dell'aviazione a idrogeno-elettrica in Giappone.
Le aziende hanno firmato un accordo e lanceranno uno studio congiunto per valutare i requisiti operativi, come i requisiti del gruppo propulsore, in base alla distanza di un volo commerciale e alle dimensioni dell'aereo. H2FLY testerà e convaliderà i risultati, ha sottolineato la società in una nota. "In H2FLY, abbiamo dedicato gli ultimi dieci anni a compiere progressi significativi nello sviluppo della nostra tecnologia dell'idrogeno per gli aeromobili", afferma Josef Kallo, ceo e co-fondatore di H2fly. "Siamo onorati di collaborare con Japan Airlines che sta aprendo la strada nel garantire un futuro sostenibile per l'industria aeronautica".
Altri accordi sono stati raggiunto con l’americana Universal Hydrogen e la britannica ZeroAvia, sempre nell'obiettivo di studiare i vari aspetti (dalla sicurezza, alla fattibilità economica) legati allo sviluppo di una nuova generazione di aeromobili alimentati a idrogeno, in grado di ridurre drasticamente l’impatto ambientale di questa industria.
Per vincere la sua scommessa 'green' - diventare carbon-neutral entro il 2050 - la società aerea del Sol Levante farà quindi squadra con partner specializzati: aziende che come H2fly, ZeroAvia e Universal Hydrogen hanno già realizzato test con velivoli a idrogeno e prevedono di poter commercializzare le loro eco-soluzioni entro la fine di questo decennio.