AGI - "Le modifiche alle aliquote contributive e all'Irpef comporterebbero un incremento del reddito disponibile familiare rispetto alla legislazione vigente dell'1,5 per cento in media nel 2024 (circa 600 euro annui). L'aumento è attribuibile per due terzi all'esonero contributivo, per la restante parte alle modifiche dell'Irpef". Lo ha detto il vice capo del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d'Italia Andrea Brandolini nel corso della sua audizione in Senato sulla manovra di fronte alle Commissioni Bilancio congiunte.
"Rispetto all'ammontare della spesa primaria (oltre 1.000 miliardi nel 2022), l'entità dei tagli disposta dalla manovra appare realizzabile. Se verranno effettuati utilizzando analisi approfondite, che selezionino le misure sulla base dell'efficacia e ne migliorino l'efficienza, non andranno a detrimento della qualità dell'intervento pubblico - ha poi continuato - l'aumento del finanziamento al Servizio sanitario nazionale indica che la spesa sanitaria pubblica in rapporto al PIL nel prossimo triennio diminuirebbe gradualmente, al di sotto del livello medio nel quinquennio precedente la pandemia (6,5%). In prospettiva, l'invecchiamento della popolazione italiana, tra i piu' pronunciati al mondo, e l'associata diffusione di patologie croniche genereranno ulteriori pressioni per un incremento dell'offerta pubblica di prestazioni sanitarie".
"Lo sgravio contributivo, la voce che assorbe più risorse nell'attuale manovra, ha natura transitoria, come nello scorso biennio, con un impatto limitato al prossimo anno. Per evitare di dover ricorrere tra un anno a bruschi aumenti delle aliquote contributive o a nuovi scostamenti di bilancio, sembra opportuno definire nei prossimi mesi l'orientamento per il medio termine". Lo ha detto il vice capo del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d'Italia Andrea Brandolini nel corso della sua audizione in Senato sulla manovra di fronte alle Commissioni Bilancio congiunte. "Se resa permanente, tale riduzione degli oneri previdenziali a carico dei lavoratori modificherebbe - ha aggiunto - il nesso tra contributi versati e benefici erogati alla base del sistema pensionistico contributivo, con conseguenze che andrebbero attentamente valutate".
Cosa comportano le nuove aliquote Irpef
"Le modifiche alle aliquote contributive e all'Irpef comporterebbero un incremento del reddito disponibile familiare rispetto alla legislazione vigente dell'1,5 per cento in media nel 2024 (circa 600 euro annui). L'aumento e' attribuibile per due terzi all'esonero contributivo, per la restante parte alle modifiche dell'Irpef". Lo ha detto il vice capo del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d'Italia Andrea Brandolini nel corso della sua audizione in Senato sulla manovra di fronte alle Commissioni Bilancio congiunte.
Brandolini di Bankitalia ha specificato che: "Quasi tre famiglie su quattro trarrebbero benefici" dalla nuova rimodulazione delle aliquote Irpef. Gli altri nuclei, invece, ha aggiunto: "Non subirebbero variazioni significative di reddito. Le famiglie tra il secondo e il sesto decimo della distribuzione del reddito disponibile equivalente beneficerebbero degli aumenti di reddito piu' cospicui (fino al 2,3 per cento). Gli incrementi sarebbero piu' contenuti nei decimi di reddito piu' alti della distribuzione. Gli interventi contribuirebbero a una lieve riduzione della disuguaglianza dei redditi disponibili equivalenti".