AGI - L'incidenza di povertà assoluta varia anche a seconda del titolo di godimento dell'abitazione in cui si vive, infatti si contano oltre 983 mila famiglie povere in affitto, che rappresentano il 45% di tutte le famiglie povere, con un'incidenza di povertà assoluta del 21,2% contro il 4,8% di quelle che vivono in abitazioni di proprietà. Entrambi i valori sono in crescita rispetto al 2021, quando l'incidenza era 19,1% per le famiglie in affitto e 4,3% per quelle in proprietà. Lo rileva l'Istat nel suo report annuale sulla povertà.
Le famiglie in affitto residenti nel Mezzogiorno presentano un'incidenza di povertà assoluta pari al 24,1%, rispetto al 19,9% del Nord e al 20,2% del Centro. Considerando le differenti tipologie familiari in affitto, l'incidenza di povertà assoluta è più elevata per le famiglie con persona di riferimento fra i 45 e i 54 anni (pari al 24,7%), mentre per quelle con persona di riferimento anziana (65 anni e oltre) si nota rispetto al 2021 una crescita dell'incidenza per le famiglie (17,9% dal 13,3% del 2021).
Le famiglie interamente composte da membri italiani in affitto mostrano segnali di peggioramento dell'incidenza (dal 12,7% del 2021 al 15,2%), mentre è all'incirca stabile, anche se su valori più elevati, per le famiglie con stranieri in affitto (dal 34,7% al 34,4%). Tra le famiglie povere con stranieri il 75% vive in affitto e solo il 16% ha una casa di proprietà contro, rispettivamente, il 32% in affitto e il 53,5% in proprietà delle famiglie di soli italiani in povertà.