AGI - "Gli indicatori congiunturali più recenti suggeriscono per i prossimi mesi il permanere della fase di debolezza dell'economia italiana. Al netto dell'andamento dei fattori esogeni internazionali, elementi di freno alla crescita sono legati anche a condizioni di accesso al credito più rigide per famiglie e imprese e al lento recupero del potere d'acquisto delle famiglie".
Lo rileva l'Istat nel corso dell'audizione a Palazzo Madama sulla Nadef di fronte alle Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato.
"Lo stimolo agli investimenti fornito dalle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - prosegue il testo - dovrebbe manifestarsi più compiutamente a partire dal 2024; la realizzazione di investimenti pubblici e riforme previste dal PNRR sarà oltremodo rilevante per il raggiungimento degli obiettivi di crescita previsti dal Governo".
L'Istat sottolinea inoltre che "Con riferimento al secondo trimestre dell'anno in corso, si conferma la debolezza della spesa delle famiglie, seppure ancora in crescita (+0,2% la variazione congiunturale, dopo +0,6% del primo) e il calo degli investimenti fissi lordi (-1,7%, dopo +1,0%), determinato principalmente dall'andamento negativo di quelli in costruzioni (diminuiscono però anche gli investimenti in impianti, macchinari e armamenti, -0,4%)".
"Le importazioni hanno segnato il passo - prosegue la relazione - mentre le esportazioni si sono ridotte dello 0,6% (-1,0% nel primo trimestre). In calo la spesa delle amministrazioni pubbliche (-0,8%)".