AGI - I mercati hanno oggi un'intonazione negativa per le preoccupazioni legati al rischio di una nuova pressione inflazionistica e alla prospettiva di un aumento dei tassi delle banche centrali per un periodo più lungo. Crescono i timori anche per l'economia cinese, dopo che il gruppo immobiliare cinese Evergrande non ha onorato il pagamento del suo debito da 4 miliardi di yuan (547 milioni di dollari). L'attenzione della giornata è rivolta ad una serie di dati macroeconomici provenienti dagli Stati Uniti: licenze di costruzione, indice di fiducia del Conference Board, vendite di nuove case.
Ma l'attesa degli investitori è rivolta anche ai dati sull'inflazione dell'Eurozona che saranno diffusi venerdì per capire le mosse della Bce. La previsione è quella di un deciso rallentamento sia nella componente principale (al 4,5% dal 5,2%), sia in quella 'core' (al 4,8% dal 5,3%), dove verrà meno l'effetto positivo derivante dal confronto con il taglio dei trasporti pubblici in Germania nel periodo giugno-agosto 2022.
Ieri la presidente della Bce, Christine Lagarde, in audizione al Parlamento europeo ha ribadito l'impegno a riportare l'inflazione al 2% nel medio termine e che per un periodo sufficientemente lungo deve mantenersi su questo livello di tassi di interesse per garantire il ritorno dell'inflazione al 2%.
A metà seduta restano negativi - Francoforte cede lo 0,69%, Parigi lo 0,74%, Milano lo 0,77%- mentre Londra è appena sopra la parità, a +0,06%. Sul fronte geopolitico, continua la controffensiva di Kiev: la difesa antiaerea russa ha abbattuto questa mattina un drone ucraino ad ala fissa sopra la regione di Kursk mentre la difesa aerea ucraina ha abbattuto 26 droni dei 38 lanciati nella notte dalla Russia. Restano i misteri sull'ammiraglio Viktor Sokolov: un video distribuito da Mosca mostra il comandante della flotta russa del Mar Nero, la cui morte è stata riferita dall'Ucraina, presente alla riunione odierna del consiglio del ministero della Difesa. Resta alta la tensione in Nagorno-Karabakh: un'esplosione di un deposito di carburante ha fatto almeno 20 vittime mentre oltre 280 persone sono state ferite. Continua intanto l'esodo degli abitanti di etnia armena che stanno lasciando l'enclave in territorio azero per rifugiarsi in Armenia. Il governo armeno ha dichiarato che 13.350 rifugiati dalla regione contesa sono giunti sul suo territorio.