AGI - Ultime ore per versare l'acconto Imu per il 2023: alla cassa sono chiamati oltre 25 milioni di italiani, proprietari di seconde case, seconde pertinenze, negozi, capannoni, alberghi o simili. Oggi scade infatti il termine ultimo per versare la prima rata dell'imposta municipale propria, il cui saldo dovrà essere effettuato entro il 18 dicembre, in quanto il 16 cade di sabato.
Secondo i calcoli della Uil, oltre 25,3 milioni di proprietari (il 41% sono lavoratori dipendenti e pensionati) verseranno in totale circa 11 miliardi di euro per l'acconto e il gettito complessivo annuo sarà di 22,1 miliardi di euro (18,1 miliardi di euro ai Comuni e 4 miliardi allo Stato). Il costo medio complessivo dell'Imu calcolato su una seconda casa, situata in un capoluogo di provincia, sempre secondo le stime del sindacato, sarà di 1.074 euro medi (537 euro per l'acconto di giugno), con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città.
I costi medi
Per l'abitazione principale considerata di lusso (A/1, A/8, A/9), il versamento complessivo è di 2.623 euro (1.307 per l'acconto di giugno), con punte di oltre 6 mila euro nelle grandi città. Per una seconda pertinenza dell'abitazione principale della stessa categoria catastale, ovvero cantine, garage, posti auto, tettoie, si dovrà versare l'Imu con l'aliquota delle seconde case, con un costo medio annuo di 55 euro, con punte di 110 euro annui.
Secondo Confedilizia, che ne chiede "una graduale riduzione", quest'anno, considerando anche la seconda rata da pagare il 18 dicembre (cadendo il 16 di sabato), il peso dell'imposta sugli immobili raggiungerà, dal 2012, anno della sua istituzione con la manovra Monti, la cifra di oltre 270 miliardi di euro mentre, se fosse rimasta l'Ici, nello stesso periodo di tempo non si sarebbero superati i 110 miliardi. Introdotta nel 2012, in sostituzione della vecchia Ici, l'Imu si può pagare tramite F24 o, in alternativa, con il bollettino postale.
Le aliquote nelle principali città
In 17 città è in vigore la ex addizionale della Tasi, per cui, in questi Comuni, le aliquote superano la soglia massima dell'Imu (10,6 per mille). In particolare, a Roma, Milano, Ascoli Piceno, Brescia, Brindisi, Matera, Modena, Potenza, Rieti, Savona e Verona l'aliquota è all'11,4 per mille; a Terni e Siena, all'11,2 per mille; a Lecce, Massa e Venezia all'11 per mille; ad Agrigento al 10,9 per mille.
Altre 75 città capoluogo, sempre sulle seconde case, applicano l'aliquota del 10,6 per mille, tra cui Torino, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo, Bari. In 10 Città, le aliquote sono sotto la soglia massima, tra cui Gorizia, Pordenone, Ragusa, Udine, Belluno.