AGI - Standard & Poor's conferma il rating dell'Italia con valutazione BBB e mantiene l'outlook stabile. L'aspettativa dell'agenzia di rating è che il debito pubblico dell'Italia in rapporto al PIL diminuirà nel 2023-2026, con la ripresa della crescita economica il prossimo anno, sostenuta dagli investimenti dell'Ue, dalla domanda esterna e dalla stabilizzazione delle ragioni di scambio.
Questa valutazione è controbilanciata, si legge nel report, dal "rischio di un'inversione nell'attuazione delle riforme fondamentali, comprese quelle integrate nel Pnrr dell'Italia, con conseguente ritardo del sostegno dell'Ue". S&P prevede che la crescita economica dell'Italia rallenterà nel 2023 allo 0,4% dal 3,7% nel 2022.
"I moderati aumenti salariali in Italia, nonostante l'aumento dell'inflazione eroderanno i redditi reali, mentre le famiglie hanno assorbito la maggior parte dei risparmi accumulati durante la pandemia", specifica la nota di accompagnamento ai dati. A nostro avviso, osserva l'agenzia di rating, "il pacchetto di sostegno all'energia, stimato al 2% del Pil per l'intero anno, attutirà solo in parte il conseguente impatto sui consumi privati, che con circa il 60% del Pil è un fattore chiave per la crescita.
Inoltre, le recenti modifiche al regime Superbonus ne limiteranno l'adozione e smorzeranno la performance del settore. Prevediamo inoltre un rallentamento delle esportazioni nette, comprese le entrate del turismo, data la stagnante crescita dell'eurozona, che S&P Global Ratings prevede allo 0,3% nel 2023".
La legge di bilancio 2024 del governo di Giorgia Meloni, valuta S&P, "sarà importante per valutare l'impegno del governo alla prudenza fiscale". L'agenzia di rating sottolinea che "dalla formazione del governo di coalizione di destra, nel settembre 2022, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha perseguito un approccio moderato e pragmatico nei confronti dell'Europa e della politica fiscale, esemplificato dall'approvazione della finanziaria 2023, che ha mantenuto una certa prudenza fiscale, in linea con il suo predecessore Mario Draghi".
Le attuali preoccupazioni per le condizioni di salute dell'ex premier Silvio Berlusconi, si legge nel report, sollevano "rischi politici limitati". L'agenzia di rating sostiene infatti che "la maggior parte del suo partito, Forza Italia, si unirebbe probabilmente a Fratelli d'Italia al governo se il partito dovesse dividersi".