AGI - L'interesse degli Stati Uniti per la posizione dell'Italia sulla Cina. E la proposta italiana di escludere dal debito quelle spese militari fatte in base agli accordi internazionali, tipo Ucraina in ambito Nato. Nei giorni del summit mondiale dell'economia in corso a Washington, c'è un'Italia che si sta ritagliando una posizione di rilievo al Fondo Monetario Internazionale. Secondo fonti di governo, Washington appare molto interessata alla posizione dell'Italia nei confronti della Cina.
Il protocollo della "Via della Seta" scade a dicembre, e va rinnovato da entrambi. Gli accordi sono variegati e vanno dall'agricoltura alla tecnologia, dalla cultura ai media. È un grande piano di sviluppo che genera effetti geopolitici, a cui Washington non appare indifferente. Costruire in Europa una corsia preferenziale con Pechino è un progetto che preoccupa gli Stati Uniti.
L'accordo sembrerebbe destinato a non essere rinnovato. Ma c'e' anche la formula del "silenzio assenso", per cui nel caso Italia o Cina non invieranno la disdetta, l'accordo verrà rinnovato in automatico. Da qui ai prossimi mesi il governo italiano dovrà uscire allo scoperto e dichiarare quale sarà la sua posizione.
Quando era ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti aveva già inviato messaggi di freddezza nei confronti di Pechino, quando aveva stoppato l'acquisto cinese di parte del porto di Trieste, e sostenuto il rafforzamento del Golden Power, sotto il governo Draghi, per sottrarre all'assalto cinese settori strategici come difesa e sicurezza nazionale.
Nei vari incontri bilaterali, confermano fonti italiane, gli americani hanno chiesto più volte quale fosse la posizione di Roma. Non sono mancate battute sulla posizione della Francia, dopo l'avvicinamento del presidente Emmanuel Macron al leader cinese Xi Jinping.
E sarà sicuramente al centro dell'incontro tra il ministro dell'Economia Giorgetti e il segretario americano al Commercio, Gina Raimondo. Ma in questi giorni di summit l'Italia si è presentata anche con una proposta: il governo italiano ha messo sul tavolo il tema delle spese militari quando fanno parte di accordi internazionali. Come calcolarle?
L'idea è di non farle rientrare nelle voci a debito, ma come extra. È un tema, confermano le fonti, di cui si sta discutendo e che, considerata la crisi Ucraina-Russia, è molto attuale. Non è un tema solo italiano, ma coinvolge molti altri Paesi. Una "traccia" è stata inserita anche nel Def trasmesso all'Europa, e rientra nel discorso di fine anno sulla possibile revisione del Patto di stabilità.