AGI - Il settore moda non è stato, almeno per il momento, fra le priorità da inserire in Finanziaria. Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda, ospite della seconda giornata di Future for Fashion 2023, ha spiegato che, “quando abbiamo mandato tutta una serie di emendamenti per la legge Finanziaria” al governo “nessuno è stato accolto: io mi auguro invece che, nel prosieguo, molti di questi emendamenti saranno accolti, perché riguardano tanto del nostro settore, a partire dalle persone che sono alla base del Made in Italy".
"Una cosa che per esempio avevamo chiesto è che i nostri grandi tecnici che vanno in pensione hanno un problema: con il discorso del cumulo non possono praticamente fare altro. Facciamogli la famosa flat tax al 15%, leghiamola a quelle attività che il pensionato può fare quando va in pensione, di insegnamento, e diamogli quelle 7, 8, 10 ore di insegnamento la settimana per trasmettere quel sapere che è una cosa che altrimenti va persa. Ecco ad esempio questa è una proposta semplice, a costo zero, e può consentire di aiutare per la trasmissione del sapere”.
Se sul fronte legislativo ad ora il settore moda non è stato ‘scritto’, su quello del dialogo i rapporti degli interlocutori con le figure dell’esecutivo sembrano aver avuto un buon inizio. “Ho già incontrato il ministro Urso - ha spiegato Capasa - e ho trovato molto ascolto e molta voglia anche di fare qualcosa per il Made in Italy; ho trovato molto ascolto anche parlando qualche giorno fa col ministro Pichetto Fratin sul tema del riciclo. Mi sembra ci sia voglia di fare delle cose, poi dobbiamo tradurre queste volontà in cose pratiche”.