AGI - L'affare di Ubs nell'acquisire Credit Suisse e gli effetti della decisione della Bce di aumetare i tassi sul sistema bancario europeo scosso dalle turbolenze arrivate oltreoceano. Per gli analisti nel salvataggio lampo della banca svizzera ci guadagna la rivale. Secondo Davide Serra, founder e ceo di Algebris Investments "Ubs ha fatto l'affare della vita. Mai nella storia una banca ha aumentato il proprio Nav (Net asset value) del 70% in una notte. Questo sarà molto positivo per tutti gli stakeholder di Ubs. La Finma, l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari, ha certamente sorpreso con la modifica della legge fatta da un giorno all'altro e con il capovolgimento della seniority della struttura del capitale. Questo non è mai successo ed è chiaramente un errore politico molto spiacevole", spiega Serra.
"Nel frattempo, la dichiarazione della Bce di questa mattina, che ha sempre rispettato la struttura del capitale delle banche dell'Ue, fornisce un chiarimento importante. Non pensiamo che ci sarà un impatto strutturale a lungo termine sugli AT1 (bond) in Europa, al di fuori della Svizzera. Si tratta di strutture di capitale del G20 che esistono in tutto il mondo. Queste obbligazioni che assorbono le perdite fanno parte del tessuto del debito bancario e rimarranno tali in Europa e negli Stati Uniti con Basilea III", conclude.
Per Francesco Castelli, responsabile Fixed Income Banor Capital, "da operatori di mercato, riteniamo che l'intervento svizzero sia di grande aiuto, anche se doloroso per i detentori di azioni Credit Suisse e obbligazioni AT1. Le autorità svizzere hanno seguito la situazione molto da vicino e hanno prontamente deciso che la banca non era più affidabile come entità indipendente. Il matrimonio con Ubs, dipinto come una transazione privata tra 2 soggetti privati, mostra invece pesanti segnali di intervento pubblico. Gli azionisti di entrambe le banche non saranno consultati facendo pieno affidamento sulla benedizione pubblica e sul denaro pubblico. Un coinvolgimento politicamente sgradevole, ma una garanzia che il mercato vede come positivo e credibile", conclude Castelli.
"L'acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs - afferma Roberto Guida ordinario di economia al Campus Bio-medico di Roma e presidente Efma - dovrebbe poter chiudere una fase delicata, ma il sistema bancario italiano ha dimostrato di poter reggere l'urto. Ciò che appare evidente nella vicenda è l'imponente iniezione di liquidità a opera della Banca svizzera. Ciò che preoccupa è la decisione della Bce di proseguire nel rialzo il costo del denaro, con un possibile effetto depressivo sia per gli investimenti del nostro sistema industriale, sia per i consumi delle famiglie", evidenzia Guida. "Il continuo aumento dei tassi deciso da Lagarde, pur giustificabile in un contesto di lotta alla persistente inflazione, rischia da una parte di frenare le imprese che hanno bisogno di liquidità per investire nella crescita; dall'altra di aumentare la rata dei mutui a tasso variabile contratti dalle famiglie, riducendone reddito disponibile e capacità di spesa", conclude.