AGI - Mentre il mondo finanziario vive giorni di ansia per i timori di contagio legati al crollo della Silicon Valley Bank, mentre la Federal Reserve cerca in ogni modo di rassicurare i mercati il mondo della criptovalute, nonostante ovvi legami con la crisi e con il mondo delle startup, si sta dimostrando più forte di quanto immaginato.
La "stablecoin" Usdc, per definizione ancorata al dollaro, dopo il crollo del 12% provocato dalle dichiarazioni del suo creatore Circle che ha spiegato di aver un investimento consistente nella SVB, ha recuperato tutta la perdita.
Il Bitcoin, dopo una leggera flessione dai circa 22 mila dollari alla vigilia del crac, è rimbalzato dal minimo di 19.500 dollari ai 26.400. Un progresso notevole, del 34%, al massimo di nove mesi, proprio nei giorni in cui la finanza mondiale fronteggiava alcuna delle giornate peggiori degli ultimi tempi.
Questo è il grafico del prezzo di Bitcoin degli ultimi 12 mesi pic.twitter.com/SmukO995VT
— Marco Cavicchioli (@cavicchioli) March 14, 2023
Andamento simile anche per le altre criuptovalute principali. Ad esempio Ethereum che ha scontato una flessione del 12% nei giorni del crac, salvo poi rimbalzare fino a 1770 dollari a +30%.
"La preoccupazione a lungo termine riguarda il futuro dei partner bancari fiat per le società di criptovalute", ha dichiarato Clara Medalie di Kaiko, un fornitore di servizi di informazione e dati sugli asset digitali. "Silvergate e Signature erano estremamente importanti per le società di criptovalute del settore e al momento non ci sono alternative forti", ha dichiarato all'AFP.