AGI - Piazza Affari ha chiuso in netto calo e sui minimi di giornata la terza seduta settimanale con il Ftse Mib che ha lasciato il 4,61% a 25.565 punti, maglia nera in Europa. L'attenzione degli investitori è stata rivolta, oltre al caso Silicon Valley Bank, alla riunione della Bce che domani dovrà decidere sul nuovo rialzo dei tassi. Sul mercato, inoltre, si è abbattuta la 'tegola' Credit Suisse con il suo crollo innescato dalla notizia che il principale azionista, la Saudi National Bank, ha escluso eventuali interventi in caso sia necessaria nuova liquidità.
Ne hanno risentito ovviamente i titoli del comparto con Unicredit che ha perso il 9,06%, Intesa a -6,85%, Bper -7,23%, Banco Bpm -7,13%. Tra gli altri finanziari, Generali è arretrata del 5,86%. Male anche gli energetici (Enel -2,20%, Eni -5,60%, Tenaris -8,95%) e Tim (-3,43%) nel giorno in cui il cda ha chiesto a Cdp-Macquaire e a Kkr di presentare entro il 18 aprile eventuali migliori offerte per la rete.
Wall Street migliora in finale e chiude mista
Wall Street migliora in finale e chiude mista, con il Dow Jones che perde lo 0,87% a 31.875,03 punti, il Nasdaq appena sopra la parità (+0,05%) a 11.434 punti e lo S&P in calo dello 0,64% a 3.895,60 punti.
Il crollo di Credit Suisse (-14,4%), avvenuto dopo che Saudi National Bank ha dichiarato di non essere in grado di fornire ulteriore sostegno finanziario, ha alimentato ulteriori preoccupazioni per una crisi dell'intero settore bancario. La Banca Nazionale Svizzera, tuttavia, ha alleviato in serata le preoccupazioni, impegnandosi a fornire liquidità alla banca in caso di necessità.
Dopo il fallimento di Svb, sotto i riflettori tutto il comparto: First Republic Bank è scesa di oltre il 20% dopo il declassamento da parte dell'agenzia di rating S&P Global. Tra i finanziari, JP Morgan ha perso il 4,71%
Le preoccupazioni per l'aggravarsi della crisi bancaria restano anche se la Fed è intervenuta per salvare Svb e Signature Bank, lanciando anche un nuovo strumento di prestito per prevenire ulteriori corse agli sportelli.
Anche i titoli del settore energetico hanno contribuito al ribasso di Wall Street: i prezzi del greggio sono scesi bruscamente per i timori dell'impatto di una potenziale crisi bancaria sulla crescita globale e sulla domanda di energia. Così Chevron ha perso il 4,29%.
I titoli tecnologici, invece, si sono mossi al rialzo grazie al calo dei rendimenti del Tesoro: Microsoft +1,78%, Intel +1,43%, Apple +0,26%.
Gli altri listini
A Londra l'indice Ftse 100 scivola del 3,81% a 7.345,80 punti, a Francoforte il Dax perde il 3,25% a 14.737,25 punti, a Parigi il Cac40 il 3,58% a 6.885,71 punti e a Madrid l'Ibex segna -4,31% a 8.764,62 punti. Pesante anche Wall Street. Alle 18 sia il Dow Jones che lo S&P 500 registrano perdite pari a circa l'1,9%, mentre il Nasdaq cede poco più dell'1%.