AGI - Per le donne accedere al mondo del lavoro è più difficile di quanto si pensasse negli ultimi venti anni e il gender gap nel lavoro e sul fronte dei salari si è ridotto appena. È il monito lanciato dalle Nazioni Unite quando mancano due giorni all'8 marzo. L'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) ha sviluppato un indicatore ad hoc per individuare meglio i disoccupati che desiderano lavorare.
Il nuovo metodo "dipinge un quadro della situazione delle donne nel mondo del lavoro molto più cupo rispetto al tasso di disoccupazione più comunemente usato", afferma l'agenzia delle Nazioni Unite in una nota. "I nuovi dati mostrano che le donne incontrano ancora molte più difficoltà a trovare un lavoro rispetto agli uomini", afferma l'Ilo, aggiungendo che, secondo i nuovi dati, nel mondo il 15% delle donne in età lavorativa vorrebbe lavorare ma non può farlo, contro il 10,5% degli uomini. "Questo divario di genere è rimasto praticamente invariato per due decenni", insiste l'agenzia.
Al contrario, i tassi di disoccupazione ufficiali per donne e uomini sono molto simili. Secondo l'Ilo, ciò è dovuto al fatto che i criteri utilizzati per determinare se qualcuno debba essere ufficialmente considerato disoccupato o meno tendono a escludere in modo sproporzionato le donne. L'agenzia Onu ha sottolineato che le responsabilità personali e familiari, compreso il lavoro domestico non retribuito, colpiscono in modo eccessivo le donne. Tali attività, afferma, spesso impediscono alle donne non solo di lavorare, ma anche di cercare attivamente un impiego o di essere disponibili a lavorare con breve preavviso.
L'Ilo ha rilevato che il divario occupazionale è particolarmente grave nei Paesi a basso reddito, dove quasi un quarto delle donne non riesce a trovare un lavoro. Per gli uomini, il tasso corrispondente è al 17%. E l'accesso al lavoro non è l'unico problema. Le donne tendono infatti a essere sovrarappresentate in alcune tipologie di lavoro vulnerabile, come l'aiuto nelle imprese dei familiari piuttosto che il lavoro autonomo.
"Questa vulnerabilità, unita a tassi di occupazione più bassi, pesa sui guadagni delle donne", osserva l'Ilo. E spiega: "A livello globale, per ogni dollaro di reddito da lavoro guadagnato dagli uomini, le donne guadagnano solo 51 centesimi". Il divario retributivo varia ampiamente tra le regioni, con le donne che guadagnano solo 33 centesimi per dollaro nei Paesi a basso reddito, ma 58 centesimi per dollaro in quelli ad alto reddito. "Questa notevole disparità di reddito è dovuta sia al basso livello di occupazione delle donne, sia ai loro salari medi più bassi quando sono impiegate", sottolinea l'agenzia.