AGI - Sul tavolo c'è l'offerta di Kkr, in sospeso quella di Cdp e Macquarie che potrebbe forse arrivare nei prossimi giorni, mentre intanto il titolo in Borsa festeggia chiudendo l'ottava con un progresso del 6,2% e portando il rialzo dall'inizio dell'anno al 44,9%. Tim si appresta a vivere così l'ennesima settimana di passione in vista del futuro riassetto del gruppo con la separazione della rete dalle attività commerciali.
L'appuntamento sicuro è quello di venerdì 24 febbraio, quando il consiglio di amministrazione di Tim si riunirà per esaminare la proposta del fondo Kkr, avanzata lo scorso 1 febbraio e avente durata di quattro settimane. Si tratta di un'offerta non vincolante sull'infrastruttura fissa, ossia la rete, che confluirebbe in una società apposita, la Netco, e che stando ai si dice sarebbe valorizzata intorno ai 20 miliardi di euro.
"L'offerta - ha precisato Tim lo scorso 6 febbraio - è solo indicativa e soggetta ad approfondimenti, analisi e valutazioni che saranno condotti nel frattempo, anche interloquendo con Kkr. D'altro canto, come già reso noto, Tim è pronta a considerare altre opzioni alternative". Il cda "discuterà l'offerta e prenderà le decisioni del caso". Nel frattempo potrebbe, ma non è sicuro, arrivare l'offerta di Cdp e Macquarie. Una proposta molto chiacchierata, annunciata dalle indiscrezioni ma mai confermata. La riunione del cda della Cassa Depositi e Prestiti era data come in calendario per domenica 19, ma al momento non risultano convocazioni. È anche possibile che Cdp si prenda ancora qualche giorno in attesa di capire le determinazioni del consiglio di Tim.
Il governo d'altronde non sembra ancora aver maturato una decisione su quale deve essere l'assetto futuro del settore, al di là delle dichiarazioni di principio del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha più volte richiamato la necessità che vi sia una 'rete nazionale pubblica', mentre il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, più nello specifico, sull'offerta di Kkr aveva detto: "Credo che non potremo giudicarla esclusivamente secondo i principi di redditività o profitto perché la rete è un'infrastruttura strategica per il paese ed è in questo aspetto che bisogna capire come vengano garantiti gli interessi generali".
A sua volta l'a.d. di Tim, Pietro Labriola, parlando nei giorni scorsi ai dipendenti ha affermato: "Se c'è una competizione sulla rete che possa massimizzare il valore, ridurre il debito e metterci tutti quanti nelle condizioni di competere al meglio, penso vada bene per tutti quanti. Comunque vada a finire abbiamo dimostrato che abbiamo una chiara visione del mercato. Poi ci sono delle cose che sono nella sfera delle nostre possibilità e delle cose al di fuori".