AGI . - "Sono convinto che la credibilità delle nostre azioni non si preservi mostrando i muscoli di fronte all'inflazione, ma dando continuamente prova di saggezza ed equilibrio. A tal fine, è indispensabile un'attenta valutazione quantitativa dei rischi o e dei loro effetti. Allo stesso modo, non credo che una recessione sia inevitabile per ridurre l'inflazione".
Lo ha detto il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco in un intervento al Warwick Economics Summit dal titolo "Politica monetaria e ritorno dell'inflazione". "I recenti sviluppi nell'area dell'euro e negli Stati Uniti, nonché Le indagini e le aspettative del mercato sono confortanti in questa prospettiva, in quanto si prevede che l'inflazione scenderà rapidamente al 2% nel contesto di un rallentamento temporaneo", aggiunge.
Visco insomma si mostra ottimista: "Non vedo motivi convincenti per cui l'inflazione non torni al target, nonostante l'ancora abbondante (ed eccessiva) liquidità presente nel sistema economico. Quest'ultima sarà gradualmente ridotta attraverso le
politica monetaria. Allo stesso tempo, sarà cruciale considerare come la società nel suo complesso reagirà agli shock che si sono materializzati negli ultimi due o tre anni".
"Considerato il precedente excursus storico e nonostante gli attuali segnali incoraggianti sulla situazione dell'inflazione, ci si può chiedere se l'area dell'euro sperimenterà la lunga persistenza dell'inflazione osservata in molti paesi durante gli anni '70. Ritengo che ciò sia molto improbabile, non solo per i sostanziali miglioramenti nella conduzione della politica monetaria, ma anche e soprattutto per i numerosi cambiamenti strutturali avvenuti nelle nostre economie da allora", ha aggiunto il numero uno di Bankitalia