AGI - Dopo il cripto-inverno che ha visto tutte le principali criptovalute perdere circa l’80% toccando a fine 2021 i minimi da due anni potrebbe arrivare una nuova primavera. Per molti analisti ci sarebbero infatti gli investitori istituzionali dietro la recente ripresa delle quotazioni di Bitcoin che, dal baratro dei 16 mila dollari in cui rea sprofondato lo scorso novembre, ha recuperato il 43% arrivando a viaggiare oggi attorno ai 23 mila dollari.
Il tonfo del cripto-inverno era legato a molti fattori (bancarotta di Ftx, incertezze geopolitiche, stretta della banche centrali che hanno ridotto la liquidità in circolazione). E allo stesso modo questa presunta primavera, se di primavera si tratterà, potrebbe avere molte ragioni.
Secondo Markus Thielen, responsabile della ricerca di Matrixport, una piattaforma di trading e prestito di criptovalute, a spingere su questa ripresa ci sarebbe proprio un cambiamento nei modelli di trading che mostra un ritiro degli investitori al dettaglio in un mercato che una volta era dominato da questi trader individuali non professionisti e un rafforzamento di quelli istituzioni, hedge fund compresi.
La riprova arriverebbe, tra le altre cose, dal fatto che la maggior parte del recente rally delle criptovalute si è verificato durante le ore di contrattazione negli Stati Uniti e che i recenti guadagni sono arrivati in gran parte dopo la pubblicazione dei dati sull'inflazione negli Stati Uniti il 12 gennaio, un evento che di solito suscita maggiore attenzione tra gli investitori istituzionali.