AGI - L'aumento del costo del denaro determinato dalla stretta monetaria avviata dalla Bce comincia ad avere un impatto importante sulle tasche degli italiani.
A fare i conti è la Fabi in vista del prossimo direttivo dell'Eurotower in agenda giovedì che, con ogni probabilità. rialzerà ancora i tassi d'interesse dello 0,50%, con effetti immediati sulle famiglie indebitate che, in Italia, sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale: di queste, 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l'acquisto di una casa.
Per quanto riguarda i nuovi mutui, quelli a tasso fisso sono passati da un interesse medio di circa l'1,8% ad anche oltre il 4%, con le rate mensili che, pertanto, possono risultare, sulla base delle offerte delle banche, persino raddoppiate.
I nuovi mutui a tasso variabile sono arrivati al 2,8% dallo 0,6% di fine 2021: vuol dire che per un prestito da 150.000 euro della durata di 20 anni la rata mensile oggi è di 825 euro, ben 160 euro in più (+24%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta un anno fa ovvero 665 euro.
Quanto ai vecchi mutui, invece, nessuna differenza per quelli a tasso fisso, mentre le rate di quelli a tasso variabile hanno subito aumenti fino al 43%. In sintesi, chi pagava una rata di circa 500 euro al mese, oggi paga, al mese, 715 euro, ben 215 euro in più.
Stessa sorte per i finanziamenti al consumo; a fine 2021 il tasso d'interesse medio era dell'8,1%, oggi è del 10,9%. Ad esempio, per acquistare un'automobile da 25.000 euro interamente a rate, con un finanziamento da 10 anni, il costo totale passa da 37.426 euro a 42.272 euro, con una differenza complessiva di 4.847 euro (+13%), mentre per comprare una lavatrice da 750 euro interamente a rate, con un finanziamento da 5 anni, il costo totale passa da 942 euro a 1.012 euro, con una differenza complessiva di 70 euro (+7,5%).