AGI - Ancora morti a causa delle armi da fuoco negli Stati Uniti. Dall'inizio dell'anno sono state contate già quasi 40 sparatorie. L'ultimo episodio in ordine cronologico è avvenuto a Yakima, cittadina rurale nello Stato di Washington, dove un ragazzo di 21 anni è entrato in una stazione di servizio e senza apparente motivo ha ucciso 3 persone a colpi di arma da fuoco. Il giovane, Jarid Haddock, individuato dalle riprese delle telecamere di sicurezza, secondo il racconto di alcuni testimoni avrebbe preso di mira delle persone a caso.
Il killer si è poi suicidato presso il magazzino dove si era rifugiato. "Il sospettato apparentemente si è sparato e si è ucciso prima dell'arrivo degli agenti, che hanno sentito gli spari ma nessuno lo ha visto farlo davvero. I medici hanno provato a rianimarlo ma non c'è stato nulla da fare", ha spiegato il capo della Polizia di Yakima Matt Murray. Gli agenti avevano raggiunto il ragazzo in seguito ad una chiamata da parte della madre che indicava il luogo dove avrebbero potuto trovarlo.
La nuova strage arriva dopo che negli ultimi tre giorni due sparatorie hanno insanguinato la California, con un totale di 18 vittime. Il primo episodio è avvenuto sabato scorso a Monterey Park, ad est di Los Angeles, dove un 72 di origine asiatica ha ucciso 11 persone e ne ha ferite altre otto in una sala da ballo dove si recava abitualmente nella quale era in corso una festa per il Capodanno cinese.
L'uomo ha tentato poi di introdursi anche in un secondo locale da ballo nella vicina città di Alhambra, dove però è stato disarmato all'ingresso. Il killer si è poi tolto la vita nel suo furgone. Lunedì invece un altro un altro anziano di origine asiatica ha ucciso sette uomini a colpi di arma da fuoco in una fattoria ad Half Bay Moon, nella contea di San Mateo, a sud di San Francisco. Successivamente l'uomo è stato disarmato ed arrestato. Lo stesso giorno due ragazzi sono morti ed un docente è rimasto ferito gravemente in una sparatoria avvenuta in una scuola di Des Moines, in Iowa.