AGI - Il gasdotto Urengoy-Pomary-Uzhgorod, squarciato questa mattina da un'esplosione durante alcuni lavori di manutenzione, è lungo 4.500 chilometri e trasporta il gas dal giacimento di Urengoy, nella Siberia nord-occidentale, fino all'Ucraina e poi in Europa.
Il tratto interessato dall'incendio si trova vicino al villaggio di Kalinino, in Ciuvascia, circa 150 chilometri a ovest della città di Kazan, capitale della repubblica russa del Tatarstan.
Sulla notizia dello scoppio il prezzo del gas è schizzato fino a 114 euro/Mwh al Ttf dai 100 euro/Mwh, minimo da giugno scorso, toccati dopo il via libera al price cap in sede europea.
Il gasdotto è stato progettato nel 1978 ed è stato attivato nel 1984. Entra in Ucraina attraverso il punto di misurazione di Sudzha ed è attualmente il principale canale percorso dal gas russo per raggiungere l'Europa, Italia compresa attraverso Tarvisio, da quando i rubinetti del Nord Stream sono stati chiusi ad agosto.
Gazprom prevedeva di pompare 43 milioni di metri cubi di gas verso l'Europa attraverso l'Ucraina nelle prossime 24 ore, un volume in linea con quello degli ultimi giorni
Entrato in Slovacchia, il gasdotto si divide. Un ramo va verso la Repubblica Ceca. Il secondo ramo si dirige invece in Austria, da dove il gas viene smistato verso Italia, Ungheria, Slovenia e Croazia.
Il diametro del gasdotto è di 1,42 metri. La capacità di trasporto originaria era pari a 32 miliardi di metri cubi di gas naturale all'anno. Dal 1999, la capacità annua di fatto è stata pari a 27,9 miliardi di metri cubi.
L'infrastruttura ha 42 stazioni di compressione, di cui 9 in Ucraina, il cui territorio percorre per 1.160 chilometri. Altri incidenti hanno interessato in passato l'infrastruttura. Nel dicembre 1983, un incendio distrusse parte del sistema elettronico di controllo di una stazione di compressione a Urengoy. Quattro esplosioni sono state invece registrate tra il 2007 e il 2014 in territorio ucraino.