AGI - Alla fine la Germania ha ceduto: il Consiglio Energia ha raggiunto un accordo sul tetto al prezzo del gas. Il meccanismo di correzione del mercato scatterà quando al Ttf di Amsterdam le quotazioni mensili del gas naturale andranno oltre la soglia di 180 euro a megawattora per tre giorni (lo scorso agosto aveva sforato i 300 euro) con una differenza di almeno 35 euro oltre il prezzo medio del gas naturale liquefatto in un "paniere" di mercati internazionali.
Il no (annunciato) di Budapest
Il meccanismo verrebbe disattivato in caso di "rischi per la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, la stabilità finanziaria, i flussi di gas all'interno dell'Ue o rischi di aumento della domanda di gas". È il compromesso che ha convinto la Germania a votare a favore ma non è stato sufficiente per l'Ungheria, che aveva già dichiarato un voto contrario "in ogni caso". Hanno optato per l'astensione invece l'Austria e i Paesi Bassi.
"Una piccola, grande vittoria. Più grande che piccola. Siamo riusciti in Europa a spuntarla sul tetto al prezzo gas, cosa su cui molti ci davano per spacciati", ha commentato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Reazioni immediate anche da Mosca: "Qualsiasi intervento sul mercato è inaccettabile, reagiremo dopo le opportune valutazioni", hanno fatto sapere dal Cremlino. "È il segnale che il price cap è efficace", ha replicato il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Picchetto Fratin, da Bruxelles. "È solo il primo passo, dobbiamo lavorare sulle bollette, sul disaccoppiamento dei prezzi", ha aggiunto.
Un primo passo che è stato tutt'altro che facile. "Abbiamo compiuto una missione impossibile, probabilmente la più difficile", ha detto Jozef Sikela, ministro dell'Industria della Repubblica Ceca, presidente di turno dell'Unione, al termine del dodicesimo Consiglio Energia dell'anno, di cui la meta' straordinari.
Come funziona il meccanismo
Il price cap entra in vigore a 180 euro a megawattora al Ttf mensile di Amsterdam con un differenziale di 35 euro rispetto al prezzo medio globale del Gnl. I 180 euro sono quello che viene definito trigger, il pulsante d'azione del meccanismo; il tetto vero e proprio è dinamico. Sarà calcolato a 35 euro sopra il prezzo medio del Gnl: quindi il caso base è 145 più 35 euro. Ma se il Gnl è sopra i 145, ad esempio 170 (con il Ttf a 250 euro a megawattora, per esempio), il tetto sara' a 205 euro (170+35). Tuttavia anche se il Gnl scenderà sotto i 145 euro, il tetto resterà comunque a 180 euro. Così da mantenere l'attrattività del mercato europeo e non perdere le forniture.
Il meccanismo sarà applicato dal 15 febbraio ai contratti collegati all'indice Amsterdam Ttf e anche al resto dei principali indici europei, sebbene siano incluse opzioni per scollegarli. Saranno escluse le operazioni 'over the counter' (fuori dalle borse), le borse giornaliere e il mercato infragiornaliero.
Una volta attivato, il meccanismo verrà applicato "per almeno 20 giorni" e, se la soglia "dinamica" scenderà sotto i 180 euro, verrà automaticamente disattivato. "Si disattiverà inoltre automaticamente, in qualsiasi momento, se la Commissione europea dichiara un'emergenza europea o regionale", ha aggiunto il Consiglio. Altra salvaguardia del patto è che il meccanismo smetta di funzionare "se la domanda di gas aumenta del 15% in un mese o del 10% in due mesi, le importazioni di Gnl diminuiscono in modo significativo o il volume scambiato nel Ttf diminuisce in modo significativo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente".
L'Acer, l'Agenzia per la cooperazione tra i regolatori nazionali dell'energia monitorerà il funzionamento dei mercati e indicherà se sussistano le condizioni per l'attivazione del cap. Entro il primo novembre 2023, la Commissione effettuerà una revisione del regolamento alla luce della situazione generale dell'approvvigionamento di gas e, sulla base di tale relazione, potrà proporre l'estensione della sua validita'.
"È un meccanismo efficace e realistico che protegge i cittadini e le imprese dai prezzi eccessivi del gas che abbiamo visto questa estate" e allo stesso tempo include "una salvaguardia per garantire che il mercato europeo continui ad essere competitivo e attraente per i fornitori di gas", ha spiegato il ministro ceco.
"L'Europa sarà meglio preparata per il prossimo inverno e per il nuovo ciclo di riempimento degli stoccaggi, che sarà più difficile di quanto non sia stato quest'anno", ha confermato la commissaria per l'Energia, Kadri Simson. Intanto il prezzo del gas ha chiuso in calo le contrattazioni in Europa. Al Ttf di Amsterdam, hub di riferimento europeo, i future hanno ceduto il 7,6% a 106,6 euro al megawattora.