AGI - La Federal Reserve "cerca di raggiungere la massima occupazione e un tasso di inflazione del 2% nel lungo periodo" e per raggiungere questi obiettivi ha deciso di innalzare i tassi d'interesse di 50 punti base portandoli al 4,25%-4,50%. Si tratta di un ritmo inferiore rispetto ai mesi scorsi quando la banca centrale americana ha rialzato i tassi di 75 punti base. La previsione è quella di arrivare ad un tasso di riferimento del 5% nel 2023. Poi i tassi dovrebbero cominciare a scendere.
Indubbio l'impatto restrittivo sulla crescita: il Pil nel 2023 dovrebbe crescere solo di mezzo punto percentuale mentre dovrebbe rallentare anche il mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione è atteso al 4,6 per cento alla fine del prossimo anno.
La banca centrale prevede inoltre un calo dell'inflazione al 5,6% alla fine di quest'anno, e al 3,1% a fine 2023.
La mossa più morbida della banca centrale sembra non sia piaciuta agli investitori: dopo aver viaggiato in rialzo, Wall Street ha invertito la rotta ed è passata in territorio negativo. Questo nell'aumentare i tassi, l'istituto guidato da Jerome Powell ha spiegato ci saranno altri aumenti del costo del dollaro e che "saranno appropriati" per riportare l'inflazione al target del 2%.