AGI - Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha firmato davanti ai giornalisti l'autorizzazione all'installazione del rigassificatore a Piombino in veste di commissario straordinario per l'opera.
"Ritengo che tutto questo contribuisca alla chiarezza della procedura che significa per 60 milioni di italiani l'abbassamento delle bollette, la possibilità di offrire un servizio, la possibilità di dire che il gas è qualcosa che si può con più facilità avere in Italia senza dipendere dalla Russia. Il mio principale motivo nello svolgere questa funzione è il servizio a 60 milioni di italiani" ha detto durante la conferenza stampa in Giunta. "Il sindaco di Piombino - sottolinea Giani - ha detto che la questione ormai non è più politica ma amministrativa, e quindi ritiene come tale, da un punto di vista amministrativo, di ravvisare degli elementi nella procedura che vuole affrontare in sede di ricorso amministrativo al Tar. È nelle sue facoltà, lo può fare, non ne sono assolutamente risentito".
I tempi di attivazione
"Ragionevolmente posso dirvi, ma è la mia opinione non quella di un tecnico, penso che i tempi di metà aprile per l'entrata in funzione del rigassificatore di Piombino possano essere rispettati" ha aggiunto Giani. E sulla data di arrivo della nave rigassificatrice Golar Tundra, spiega Giani, "questo va chiesto a Snam, ho firmato l'autorizzazione che consente da qui a metà aprile l'erogazione del servizio ma i dettagli di quando arriva la nave e di quando sarà pronta la condotta del gas lo sapremo nei prossimi giorni".
- Snam in una nota "esprime soddisfazione per la positiva conclusione dell'iter autorizzativo del Progetto Fsru Piombino che contribuirà in maniera determinante alla sicurezza e alla diversificazione degli approvvigionamenti energetici del Paese. L'atto autorizzativo espresso dal Commissario straordinario di Governo riporta, al suo interno, diverse prescrizioni tecniche e procedurali che la società vaglierà già nei prossimi giorni per consentire il tempestivo avvio dei lavori e fare tutto quanto possibile per disporre dell'unità operativa entro i tempi previsti".
Alla domanda se il precedente esecutivo si fosse impegnato formalmente e in forma scritta per il memorandum Giani chiarisce: "È evidente, stanno tutti nel rapporto di intesa della Regione. Noi abbiamo avuto un'interlocuzione con i ministri e quindi conseguentemente per me sono parte della intesa".
Per quanto riguarda la nuova posizione dell'esecutivo Meloni, chiarisce: "Il Governo indubbiamente è diverso da quello che mi ha nominato come commissario e io sarò rispettoso di tutte le indicazioni e le posizioni che il governo Meloni intenderà prendere. Il compito per cui ero stato nominato l'ho svolto".
La reazione del sindaco
"Dal nostro punto di vista la firma dell'autorizzazione alla realizzazione dell'opera da parte del commissario Eugenio Giani non sposta il punto: aveva annunciato già venerdì a coda della Conferenza dei servizi che sarebbe andato avanti e l'ha fatto. Dopo tutto, volontà già affermata fin dal primo giorno. Altrettanto, noi avevamo risposto che avremmo impugnato l'autorizzazione di fronte al Tar e lo faremo" dichiara il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari.
"Il percorso amministrativo, così come impostato dal Commissario straordinario Giani, è stato proiettato fin da subito - afferma Ferrari - a concedere l'autorizzazione, non a valutare la fattibilità dell'opera, e non ha tenuto conto delle enormi criticità che il Comune di Piombino ha sollevato. Inoltre, lo ha addirittura voluto blindare attraverso l'intesa Stato Regione, un atto prettamente politico. Il decreto che disciplina l'iter burocratico parla chiaro: il Governo propone l'opera e la Regione si fa garante del territorio chiedendo anche un parere alla Provincia e al Comune. Il parere del Comune - continua il sindaco di Piobino - è stato ovviamente negativo ma Eugenio Giani, questa volta in qualità di presidente della Regione, ha comunque firmato l'intesa. L'intero procedimento, però, fa acqua da tutte le parti e pone le basi concrete sulle quali costruiremo il ricorso. Poco importa se l'intesa e la relativa autorizzazione sono condizionate all'accettazione del Memorandum; un documento che sembra più un tentativo di lavarsi la coscienza che uno strumento concreto per il rilancio del territorio. Quel documento è una lista di richieste vuota e lontana dalle reali esigenze di Piombino. Da quel documento emerge chiaramente quanto il commissario Giani sia poco aggiornato sulla storia della città e non conosca minimamente il territorio, il suo cambio di passo e le relative nuove esigenze. A onor del vero - conclude - una cosa è evidente da tempo: se Giani conoscesse Piombino certamente non avrebbe scelto di essere il promotore di un rigassificatore nel suo porto"
L'accordo
Il progetto, presentato con un'istanza da Snam all'inizio di luglio e autorizzato ufficialmente oggi dopo il parere positivo della Conferenza dei servizi di settimana scorsa, prevede il posizionamento della nave rigassificatrice per un massimo di tre anni nella banchina est del porto di Piombino. Per il posizionamento della nave il Governo con il decreto semplificazioni ha tagliato i tempi delle procedure amministrative, riducendole a 120 giorni, ed eliminato l'obbligo di effettuare una Valutazione di impatto ambientale (Via). In parallelo verrà realizzato un metanodotto sotterraneo lungo 8 chilometri per collegare la nave alla rete nazionale del gas.
L'operazione insisterà su zone in attesa di bonifica ambientale da anni. Successivamente la nave sarà spostata su una piattaforma offshore fuori dal golfo di Follonica e soprattutto della Toscana - Snam ha a disposizione 45 giorni per indicare il luogo di collocamento - dove potrà rimanere in attività per i prossimi 22 anni.
Il Memorandum
La Giunta regionale ha approvato ieri il memorandum per Piombino in 10 punti in cui si chiede la costituzione di una cabina di regia, di cui facciano parte presidente della Regione, presidenza del Consiglio, ministri compenti e Comune di Piombino. Nel piano di compensazioni la principale richiesta della Regione è lo sconto di almeno il 50% in bolletta, per tre anni, per i Comuni di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo e Suvereto.
A questo si aggiungono le bonifiche delle falde inquinate dal valore di 200 milioni di euro, la realizzazione della strada di collegamento con il porto SS398 dal costo di 115 milioni e la creazione di un parco delle energie rinnovabili da 100 milioni.
Nel memorandum inoltre si richiedono investimenti sul porto, per compensare l'occupazione della nuova banchina e la salvaguardia di pesca e itticoltura con un pacchetto da almeno 145 milioni, il riconoscimento di Piombino come zona logistica semplificata con 10 milioni di possibili agevolazioni fiscali per le imprese e il rifinaziamento di un fondo nazionale da 30 milioni di euro di investimenti per riqualificare il polo industriale.
La nave
La nave rigassificatrice Golar Tundra è stata comprata nei mesi scorsi da Snam, società nazionale metanodotti, per 330 milioni di euro. La nave, lunga 293 metri e larga 47, è una Fsru (Floating Storage and Regasification Unit), utilizzabile sia come metaniera adibita al trasporto di gas liquefatto sia come impianto di rigassificazione da collocare in un porto per la sua trasformazione.
La sua capacità di stoccaggio è di 170.000 metri cubi di Gnl, mentre la capacità di rigassificazione è stimata in 5 miliardi di metri cubi all'anno, vale a dire il 6,5% del fabbisogno nazionale di gas. La Golar Tundra, attualmente fuori dal continente, arriverà in Toscana nella primavera del 2023 e verrà collocata nella banchina est del porto di Piombino entro aprile/maggio prossimi.
Come funziona
La rigassificazione, una delle fasi della filiera del gas naturale, consiste nel riscaldare il Gnl liquido fino al punto in cui ritorna allo stato gassoso e può dunque essere utilizzato. Quando le metaniere giungono all'impianto il gas naturale liquefatto viene scaricato dalle navi e stoccato alla temperatura di -162 C a pressione atmosferica in appositi serbatoi.
Una volta inviato alla nave rigassificatrice viene riconvertito allo stato gassoso tramite un processo di riscaldamento controllato. Al termine di questa fase che provoca una naturale espansione del suo volume il gas viene trasferito dalla nave nella rete nazionale del gas.
La Golar Tundra, dotata di un sistema a ciclo aperto, aspirerà l'acqua marina per riscaldare il gas e successivamente la riscarichera', con l'aggiunta di 50 chilogrammi di cloro, nel mare.