AGI - Si prospetta un'altra giornata difficile per i mercati con gli occhi puntati sulle mosse aggressive delle banche centrali che stanno rafforzando i timori di recessione globale. I future a Wall Street viaggiano in calo dopo la chiusura negativa di ieri, e anche in Europa sono deboli.
Le Borse asiatiche si avviano a chiudere la quarta seduta in rosso.
Come previsto la Fed ha alzato il tasso di riferimento di 0,75 punti percentuali. Ma ha indicato una traiettoria di rialzi continui più lunga di quanto i mercati avessero stimato. Ora gli investitori temono che una Fed 'falco' possa far precipitare l'economia in recessione.
La banca centrale è determinata a domare l'inflazione galoppante e ha riconosciuto che il processo potrebbe portare a un aumento della disoccupazione. Il mercato del lavoro Usa rimane teso, con 213.000 nuove richieste di sussidi di disoccupazione presentate la scorsa settimana, cifra al di sotto delle aspettative e solo leggermente al di sopra del dato rivisto della settimana prima. Tutt'altro che rassicurati, i listini della Borsa di New York dopo un avvio debole ieri hanno ampliato i cali trascinando al ribasso anche le Borse europee, che hanno chiuso la seduta in forte calo.
Dopo la Fed, anche la Banca d'Inghilterra ieri ha aumentato il costo del denaro di mezzo punto percentuale dall'1,75% al 2,25%. Una decisione in linea con le attese degli analisti. Sono intervenute anche la Svizzera e la Norvegia. Nel dettaglio la banca centrale svizzera ha alzato il costo del denaro di 75 punti allo 0,5%, ponendo fine così a oltre sette anni di tassi negativi e non ha escluso la necessita' di ulteriori rialzi per garantire la stabilita' dei prezzi a medio termine.
La Banca di Norvegia ha aumentato il tasso di interesse di riferimento di 0,5 punti percentuali, portandolo al 2,25%, al top dalla fine del 2011.
In controtendenza la Banca del Giappone (BoJ) che ha invece mantenuto la sua politica monetaria ultra-accomodante, spingendo brevemente il dollaro al di sopra della soglia simbolica dei 145 yen, un nuovo massimo da 24 anni.
La Boj ha mantenuto invariato il suo obiettivo di -0,1% per i tassi di interesse a breve termine e lo 0% per il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni con un voto unanime. Immediato l'intervento del governo di Tokyo sul mercato dei cambi a sostegno dello yen, che è così risalito.