AGI - Le Borse viaggiano deboli e miste, contrastato anche l'andamento del petrolio sulle piazze asiatiche. Il mercato ha bilanciato la debolezza della domanda con l'interruzione dell'offerta a causa dell'incombente blocco delle ferrovie negli Stati Uniti, il più grande consumatore di greggio al mondo. Il possibile stop delle ferrovie domani negli Usa rischia infatti di paralizzare il traffico merci e passeggeri e di far impennare ulteriormente l'inflazione.
L'amministrazione Biden sta valutando un'azione esecutiva per cercare di evitare il blocco che danneggerebbe l'economia in vista delle elezioni di midterm. Gli occhi degli investitori poi sono puntati sulle prossime mosse delle Banche centrali che si profilano sempre piu' aggressive. La prossima settimana sarà la volta della Fed e della Banca d'Inghilterra, la cui riunione è stata rinviata da oggi al 22 settembre per la morte della regina Elisabetta. Ma nuovi aumenti sembrano ormai scontati.
In arrivo oggi i dati sull'inflazione ad agosto in Francia dopo quelli poco rassicuranti degli Usa e della Gran Bretagna. Nel pomeriggio attesi diversi numeri da oltreoceano: le richieste di sussidi di disoccupazione, i prezzi all'import, la produzione industriale e le vendite al dettaglio. A metà mattina è previsto poi, riguardo all'Eurozona, un intervento del vice presidente della Bce, Luis de Guindos. Già ieri il capo economista Philip Lane ha indicato diversi altri rialzi dei tassi di interesse "tanto più consistenti quanto più ampio sarà il divario dal tasso terminale".
E Francois Villeroy ha affermato che la Bce potrebbe raggiungere il tasso neutro entro la fine dell'anno. È invece ormai quasi certo che la Fed effettuerà un altro mega-aumento dei tassi nella riunione della prossima settimana.
Sul fronte bellico invece prosegue la controffensiva dell'Ucraina sia a sud che nell'est, con il presidente Volodymyr Zelensky che ha promesso di portare il Paese alla vittoria. Oggi invece c'è attesa per l'incontro tra i presidenti di Russia e Cina, Vladimir Putin e Xi Jinping, al vertice di Samarcanda, in Uzbekistan.