AGI - Gli Stati Uniti minacciano di imporre sanzioni agli acquirenti di petrolio russo che si affidano ai servizi occidentali e che non rispettano il limite di prezzo proposto dai Paesi del G7.
Nelle linee guida il Dipartimento del Tesoro Usa prevede che gli individui che effettuano "acquisti significativi di petrolio al di sopra del limite di prezzo", nonché coloro che forniscono informazioni false su tali acquisti, possono essere soggetti a sanzioni. Lo riporta il Financial Times.
L'avvertimento dell'amministrazione Biden si applicherà agli acquirenti di petrolio russo in tutto il mondo che stanno valutando se rispettare il tetto massimo di prezzo proposto dai Paesi del G7 ed eventualmente da altri. Molti di loro si avvalgono di fornitori di servizi occidentali, come le compagnie di assicurazione marittima, per completare le loro spedizioni. Sarebbero quindi soggetti al limite di prezzo.
Le indicazioni del Tesoro arrivano una settimana dopo che i ministri delle finanze del G7 hanno raggiunto un accordo per stabilire il tetto massimo dei prezzi dopo mesi di discussioni.
L'obiettivo è quello di limitare le entrate della Russia derivanti dalle esportazioni di greggio e prodotti raffinati senza innescare un'impennata dei prezzi a livello globale.
Non è previsto che gli Stati Uniti impongano sanzioni agli acquirenti di petrolio russo che non utilizzano fornitori di servizi occidentali.
"Il nostro approccio all'attuazione è guidato dal principio che il petrolio russo dovrebbe continuare a raggiungere il mercato globale, a condizione che gli acquirenti e i fornitori di servizi rispettino il limite di prezzo in buona fede", ha dichiarato ieri Wally Adeyemo, vice segretario al Tesoro, in un discorso alla Brookings Institution.
Sebbene gli Stati Uniti abbiano dichiarato che potrebbero imporre sanzioni a chiunque non rispetti il tetto massimo di prezzo, hanno anche fatto notare che i fornitori di servizi ingannati non incorreranno in responsabilità, a patto che rispettino rigorosi requisiti di registrazione.