AGI - Il Nord Stream 1 ha smesso di pompare gas dalla Russia verso l'Europa per lavori di manutenzione che in teoria durerranno 3 giorni. Un intervento, annunciato da Gazprom la scorsa settimana, al punto di ricezione di Greifswald, in Germania, già programmato, che riguarda l'unico gruppo compressore rimasto in funzione, che dovrebbe ripristinate il livello di 33 milioni di metri cubi al giorno, mentre oggi ne venivano erogati 27.
L'operazione però fa mette in allarme i Paesi europei, che vedono materializzarsi il rischio di uno stop alle forniture dalla Russia come risposta alle sanzioni comminate dopo l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe di Mosca. Uno scenario che metterebbe a rischio intere filiere economiche.
Il prezzo del gas al Ttf, però, a differenza dei giorni scorsi non è schizzato subito al rialzo, quando ha raggiunto anche 349 euro al megawattora nell'intraday. Oggi la vendita dei contratti ha aperto le contrattazioni a 269 euro/MWh, oscillato fino a 280, per poi ripiegare in deciso ribasso fino a 246.
I leader dei Paesi europei nei giorni scorsi hanno rivolto messaggi rassicuranti ai mercati, mostrando di voler proteggere i portafogli di imprese e famiglie dal conto dei rincari energetici. Ma hanno aperto anche all'ipotesi di disaccoppiare il mercato del gas da quello dell'elettricità, per non esporre quella prodotta con fonti rinnovabili alle fluttuazioni del Ttf. Così come alla possiblità di un inverno fatto di sacrifici e restrizioni della produzione.
L'aspettativa dei mercati sembrerebbe quella dell'introduzione di un price cap al livello europeo, per calmierare la corsa dei prezzi. Il 9 settembre sarà uno dei temi in discussione nella riunione del Consiglio straordinario Ue sull'energia.
Intanto Gazprom ha comunicato di aver incrementato del 60% le esportazioni verso la Cina nei primi otto mesi dell'anno. Con il grande gelo calato da 6 mesi nei rapporti con l'Europa, la Russia cerca di diversificare i mercati per le sue materie prime.
L'amministratore delegato e presidente del consiglio esecutivo di Gazprom, Alexei Miller, ha spiegato che "stiamo aumentando costantemente le forniture attraverso il gasdotto Power of Siberia verso la Cina. Quest'anno abbiamo più volte aggiornato il record di forniture giornaliere di gas in eccesso rispetto agli impegni contrattuali per le quantità giornaliere".
Poi ha aggiunto: "Tutti gli impegni contrattuali assunti nei confronti dei consumatori russi e dei nostri partner cinesi per incrementare le forniture di gas alla Cina saranno sicuramente rispettati nel 2023". Mentre ieri il colosso russo dell'Energia ha comunicato di aver sospeso le forniture di gas ad Engie, la società francese del comparto, per mancato pagamento completo delle forniture di luglio.