AGI - I mercati reagiscono abbastanza bene alla visita di Nancy Pelosi a Taiwan, la quale ha reso incandescenti le relazioni tra Cina e Usa ma senza che il confronto tra le due superpotenze sfociasse in uno scontro diretto. "Tuttavia gli investitori sono nervosi per l'escalation delle esercitazioni militari previste per dopo la partenza di Pelosi" ha commentato Steven Leung, direttore vendite di Uob Kay Hian a Hong Kong.
Subito dopo l'arrivo di Pelosi a Taipei Pechino ha annunciato che l'Esercito popolare cinese terrà, a partire dalla serata di ieri, esercitazioni mirate e congiunte con munizioni dal vivo in diversi punti intorno a Taiwan e anche al largo della costa orientale, dove la pressione militare cinese è diventata molto più attiva nel corso dell'ultimo anno.
Come se non bastesse un trio di esponenti della Fed, due dei quali il presidente della Fed di San Francisco Mary Daly e il presidente della Fed di Chicago Charles Evans sono considerati 'colombe', hanno assicurato che non ci sarà nessuna tregua nell'inasprimento dei tassi americani e che a settembre la Fed procederà con un rialzo di mezzo punto percentuale, se l'inflazione non dovesse migliorare, pur non essendo escluso un terzo aumento consecutivo di 75 punti base.
In ogni caso la percentuale di trader che ora prevede a settembre un aumento dei tassi di questa entità è salita al 44%. Oggi in Asia i listini sono in rialzo e anche i future a Wall Street e in Europa avanzano, dopo che ieri l'azionario aveva ceduto il passo. Risale oggi anche il dollaro, che riconquista quota 133 sullo yen e riprendono a salire i rendimenti dei Treausury.