AGI - Il mercato obbligazionario europeo è in fibrillazione, e la Bce scalda i muscoli. Dopo aver annunciato l'abbandono degli stimoli e l'imminente rialzo dei tassi di interesse, i mercati stanno mettendo alla prova la capacità e la volontà di agire dell'istituto di Francoforte contro le tensioni che stanno iniziando a colpire i Paesi più deboli dell'Eurozona
E' questo il senso della riunione di emergenza di mercoleì, dopo che i premi richiesti dagli investitori per detenere obbligazioni di Italia, Spagna e Portogallo rispetto al più sicuro debito tedesco - gli spread, nel linguaggio del mercato - sono saliti ai massimi dal 2020.
Entro i prossimi tre mesi, i tassi di interesse dovrebbero salire di 75 punti base e i costi di prestito decennali italiani e spagnoli hanno toccato i massimi da otto anni a questa parte. Ma l'allargamento dello spread pone più di un interrogativo agli investitori che si chiedono quando e come la Bce potrebbe intervenire per contenere i cosiddetti rischi di frammentazione.
Secondo gli analisti, la svolta 'falco' della Bce non è stata premiata dai mercati e il crollo dei titoli obbligazionari ha innervosito i responsabili politici, dopo che lo spread Btp/bund ha toccato i 250 punti base.
L'unico strumento che la Bce ha finora a disposizione è la possibilità di canalizzare i reinvestimenti dalle obbligazioni in scadenza acquistate durante la fase pandemica verso i mercati in difficoltà.
Ma anche se la Bce reinvestisse l'intero flusso di obbligazioni tedesche e francesi in Italia - circa 12 miliardi di euro al mese - ciò sarebbe inferiore agli acquisti netti della Bce in Italia, pari a quasi 14 miliardi di euro al mese da marzo 2020.
Ma la BCE dispone di altri strumenti, tra cui il programma di Outright Monetary Transactions (OMT), finora inutilizzato in tempo di crisi e che consente acquisti illimitati del debito di un Paese, senza aggiungere ulteriori stimoli. Gli economisti dubitano che verrà utilizzato, poiché richiede che i Paesi sottoscrivano un piano di salvataggio dell'Unione Europea, che di solito prevede condizioni molto stringenti.
Ma qualora il rapido allargamento degli spread sollevasse rischi di stabilità finanziaria per il blocco, la Bce potrebbe semplicemente riprendere gli acquisti di asset.
C'è poi in piedi anche l'ipotesi di un nuovo strumento, che consentirebbe alla Bce di indirizzare gli acquisti di obbligazioni specificamente verso gli Stati più deboli, discostandosi dal principio abituale di acquisto di asset in relazione alle dimensioni di un'economia. Ma potrebbe incappare nei mal di pancia di qualcuno, e finire davanti alla Corte costituzionale tedesca.