AGI - La compagnia olandese Gasterra ha riferito che Gazprom ha deciso lo stop, a partire da domani, alle forniture di gas per il rifiuto della società di pagare in rubli. "Gazprom ha annunciato che interromperà la fornitura a partire dal 31 maggio", ha affermato GasTerra in un comunicato, sottolineando di avere anticipato la mossa di Mosca "acquistandolo altrove".
Dopo l'inizio dell'operazione militare russa in Ucraina il 24 febbraio e l'imposizione delle sanzioni occidentali, il 31 marzo il presidente Vladimir Putin ha chiesto che gli acquirenti di gas russo da paesi "ostili" pagassero in rubli da conti in Russia, pena la privazione di forniture. "GasTerra ha ripetutamente esortato Gazprom ad aderire alla struttura di pagamento e agli obblighi di consegna concordati contrattualmente, purtroppo senza alcun risultato", ha spiegato la società.
"GasTerra non rispetta questi requisiti di pagamento", ha aggiunto, sottolineando che questi presentano "un rischio di violazione delle sanzioni predisposte dall'Ue", ma anche "rischi finanziari e operativi".
La decisione del colosso energetico russo significa che 2 miliardi di metri cubi di gas non saranno forniti ai Paesi Bassi entro ottobre, ha affermato GasTerra. Lo Stato olandese possiede direttamente una partecipazione del 10% in GasTerra e un ulteriore 40% attraverso la società statale del gas Ebn. Il resto è di proprietà dei giganti dell'energia Shell ed Esso.
I Paesi Bassi attualmente utilizzano circa 40 miliardi di metri cubi di gas naturale, di cui circa 6 miliardi di metri cubi provengono dalla Russia, secondo il governo.
Il governo olandese ha affermato di "comprendere" la decisione di GasTerra di non ottemperare alla richiesta "unilaterale" di Gazprom. "Questa decisione non ha conseguenze per la fornitura fisica di gas alle famiglie olandesi", ha dichiarato su Twitter il ministro per il Clima e l'Energia, Rob Jetten.
I Paesi Bassi sono gli ultimi di una serie di Stati europei colpiti da un taglio del gas russo, con la Finlandia che non riceva più gas da maggio.
Gli olandesi dipendono dalla Russia per circa il 15% delle loro forniture di gas, ovvero sei miliardi di metri cubi all'anno, secondo il governo. Il dato è inferiore alla media europea del 40%, ma come altre nazioni europee, i Paesi Bassi stanno cercando di ridurre la propria dipendenza dall'energia russa.
Il primo ministro olandese, Mark Rutte, a Bruxelles per il Consiglio europeo in cui i leader stanno cercando di concordare l'embargo del petrolio russo con non poche difficoltà, ha insistito sul fatto che il suo paese non ha problemi di sicurezza energetica. "Penso che non ci siano grossi problemi per quanto riguarda la sicurezza energetica olandese, ovviamente stiamo tutti lavorando per assicurarci di rimanere stabili in termini di approvvigionamento", ha detto ai giornalisti a Bruxelles.
Per far fronte alla crisi energetica, il governo olandese ha già ritardato la chiusura di un enorme giacimento di gas nella provincia settentrionale di Groningen, che ha subito ripetuti terremoti a causa dei processi di estrazione.