AGI - Arriva una ventata di ottimismo sul fronte dei consumi, in Regno Unito: le vendite al dettaglio hanno registrato un balzo inatteso ad aprile, anche se le prospettive per la spesa dei consumatori restano decisamente negative con l'intensificarsi della crisi del costo della vita. Il volume delle vendite al dettaglio è aumentato dell'1,4% mese su mese il mese scorso, dopo un calo dell'1,2% a marzo.
Gli economisti si aspettavano un calo mensile dello 0,2% nelle vendite al dettaglio. Il quadro più ampio, tuttavia, resta debole. Tra febbraio e aprile, i volumi di vendita sono diminuiti dello 0,3% (dopo un calo dello 0,7% a marzo) rispetto ai tre mesi precedenti, testimoniando il proseguimento di "una tendenza al ribasso" che va avanti dall'estate del 2021 L'indice di fiducia dei consumatori GfK e' sceso dai -38 punti di aprile a -40 di maggio, il livello piu' basso dal 1974. La Borsa di Londra, in una seduta che per l'Europa si preannuncia al rialzo dopo il taglio del tasso a 5 anni da parte della banca centrale cinese, è maglia rosa. In apertura guadagnava oltre l'1%.
Gli esperti si aspettavano che le vendite di aprile sarebbero calate ulteriormente, dato che i consumatori sono in difficoltà di fronte all'aumento del costo della vita: gli ultimi dati, riferiti ad aprile, mostrano come l'inflazione abbia raggiunto il 9% annuo, ossia il tasso più alto degli ultimi 40 anni. Secondo quanto emerge dai dati, il balzo dei consumi è dovuto alla performance dei negozi di alimentari, in particolare di alcolici e tabacco.
Come ha spiegato il vicedirettore dell'Office for National Statistics (ONS) per i sondaggi e gli indicatori economici, Heather Bovill, l'aumento infatti "è stato trainato da un incremento delle vendite nei supermercati, guidate da alcolici, tabacco e dolciumi, mentre anche i negozi fuori casa hanno registrato un aumento, probabilmente dovuto al fatto che le persone sono rimaste in casa per risparmiare". E infatti, ha aggiunto, i dati mostrano ancora una "continua tendenza al ribasso a lungo termine".
Per David Muir, economista senior di Moody's Analytics, le vendite al dettaglio subiranno ulteriori pressioni quest'anno: "Visto che la pressione sui prezzi è destinata a persistere per il resto dell'anno, è probabile che le famiglie debbano ridurre la spesa personale, frenando la crescita economica".
Per la Banca d'Inghilterra, che ha già avviato prima della Fed e della Bce, la stretta monetaria e cioè ha già rialzato i tassi, la sfida sarà quindi quella di trovare il giusto equilibrio tra la necessità di ridurre l'inflazione e quella di non far precipitare l'economia in recessione.
Oltretutto per i prossimi mesi, preoccupa soprattutto il pessimismo che grava sulle famiglie britanniche che ha raggiunto livelli senza precedenti. L'indicatore GFK risalente al 1974, ha toccato il minimo storico di meno 40 a maggio, da meno 38 di aprile. In passato, letture così basse hanno fatto presagire recessioni e il sondaggio di oggitterà ulteriormente sotto pressione il ministro delle Finanze Rishi Sunak affinché dia urgentemente più aiuto alle famiglie che si trovano ad affrontare i tassi di inflazione più alti dall'inizio degli anni '80.
Sebbene le indagini sulle imprese e i dati sull'occupazione mostrino un quadro più sano - uno dei motivi per cui la Banca d'Inghilterra ha alzato i tassi d'interesse - ciò è avvenuto anche nel 2008, quando si è verificata una grave recessione a seguito della crisi finanziaria globale. Anche le crisi dei primi anni '80 e dei primi anni '90 - un periodo di tassi di interesse a due cifre e di alta disoccupazione - hanno prodotto meno pessimismo dell'attuale crisi, che si sta svolgendo sullo sfondo della guerra in Ucraina. Questo perché le famiglie si trovano ad affrontare la più grande pressione a causa del costo della vita da quando sono iniziate le registrazioni negli anni '50.