AGI - Avvio di settimana in calo per i mercati, dopo una settimana piuttosto turbolenta. In Asia le Borse cinesi perdono terreno sulla scia di una raffica di dati negativi provenienti dalla Cina, che confermano un deciso rallentamento dell'economia del Dragone.
Giù anche i future a Wall Street e in Europa, dopo una chiusura settimanale in negativo a New York. Il Nasdaq negli scorsi 7 giorni ha lasciato sul terreno il 3,8%, lo S&P ha messo a segno la sua più lunga striscia di perdite settimanali dal 2011 e il Dow Jones per la prima volta dal 2001 ha infilato una striscia di 7 settimane perdenti consecutive.
Sullo sfondo restano la guerra, l'alta inflazione, il rallentamento dell'economia e, in prospettiva, le aggressive mosse delle banche centrali sui tassi e l'arrivo della stagflazione. "Per le Borse è il clima peggiore - commenta Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte - perchè hai: rallentamento, meno liquidita', tassi più alti e azioni meno convenienti rispetto ai bond".
E per le prossime settimane Cesarano non è ottimista: "Prevedo clima nuvoloso con sporadici sprazzi di sole". Oggi Tokyo avanza di circa mezzo punto percentuale, mentre Hong Kong è piatta e Shanghai cede intorno al mezzo punto percentuale. Ad aprile le vendite al dettaglio in Cina sono crollate dell'11,1% tendenziale, quasi il doppio rispetto alle previsioni, mentre la produzione industriale è scesa del 2,9% contro il leggero aumento atteso dagli analisti.
La banca centrale cinese ha deluso chi sperava in un allentamento dei tassi e la notizia che Shanghai sta rilassando il suo lockdown e prevede una riapertura completa dal primo giugno, non è bastata a invertire il trend negativo, anche se ha attenuato il calo delle Borse. A Wall Street i future arretrano di circa mezzo punto percentuale.
La scorsa settimana abbiamo assistito a un marcato calo dei rendimenti obbigazionari. I T-bond a 10 anni sono scesi dal 3,2%, il top da 3 anni e mezzo, al 2,9%, un livello confermato anche stamattina.