AGI - Le scorte di diesel scarseggiano in tutto il mondo, così i prezzi all'ingrosso del gasolio che sono schizzati ai massimi storici. Una dinamica che presto potrebbe mettere in difficoltà aziende e famiglie. È un'altra delle conseguenze del conflitto in corso in Ucraina e potrebbe influenzare intere filiere economiche, in particolare quelle dei trasporti.
La ripresa economica che era partita dopo la pendemia di Covid ha portato nei mesi scorsi ad un aumento della richiesta di diesel, carburante fondamentale nei trasporti merci. Tanto che oggi la domanda si attesta su valori decisamente superiori rispetto a quelli pre-Covid. Il prezzo del gasolio era già in crescita nei mesi scorsi, sull'onda dell'aumento del costo delle materie prime. Poi l'invasione russa dell'Ucraina ha ulteriormente inasprito la situazione, dato che gli Stati Uniti hanno vietato le importazioni di petrolio russo.
La scorsa settimana, riporta un'analisi dettagliata del Whasington Post, le scorte di diesel della costa orientale statunitense sono precipitate al livello stagionale più basso da oltre 30 anni. Il picco dei prezzi è peggiore sulla costa orientale, dove il diesel viene venduto ora per più di 6 dollari al gallone, quasi il doppio del prezzo del 2021.
Il diesel è oggi più costoso in America rispetto al 2008, quando il prezzo del greggio è salito a quasi 150 dollari al barile rispetto a poco più di 100 dollari attuali. Tanto che i serbatoi di petrolio nel porto di New York, riferisce il Post, sono quasi vuoti per ragioni sia globali che locali.
Gli Usa infatti scontano anche un problema interno: la capacità di raffinazione della costa orientale è precipitata nell'ultimo decennio, lasciando la regione più vulnerabile alle pressioni. Negli ultimi 15 anni, il numero di raffinerie sulla costa orientale degli States si è dimezzato. Chiusure che hanno ridotto la capacità di lavorazione del petrolio della regione a soli 818.000 barili al giorno, in calo rispetto a 1,64 milioni di barili al giorno nel 2009. Dal 2012, il governo degli Stati Uniti mantiene una riserva strategica di un milione di barili di carburante a bassissimo contenuto di zolfo per affrontare una crisi come quella attuale.