AGI - Nel primo trimestre Eni ha conseguito un utile netto adjusted di 3,27 miliardi di euro con una crescita di 3 miliardi rispetto al primo trimestre 2021, "sostenuto dai maggiori risultati delle partecipazioni valutate all'equity e dalla riduzione del tax rate dovuta a un migliore mix geografico e dall'effetto prezzo nella E&P, e dai contributi positivi di GGP e di R&M ai risultati consolidati". Lo rende noto il gruppo.
L'utile netto si è attestato a 3,58 miliardi di euro mentre il flusso di cassa netto adjusted ante working capital al costo di rimpiazzo è stato di 5,61 miliardi "sostenuto dalla solida performance dei business core (+186% rispetto al primo trimestre 2021)". I dati del primo trimestre 2022 sono stati "molto oltre le nostre stime e il consenso", hanno commentato gli analisti di Intesa Sanpaolo.
Dopo il finanziamento dei capex organici di 1,62 miliardi, in leggero aumento rispetto al primo trimestre 2021, e il fabbisogno del capitale di esercizio netto, il Gruppo ha ottenuto un Fcf (free cash flow) organico di 1,8 miliardi. I fattori stagionali che tipicamente determinano il fabbisogno del capitale di esercizio netto del primo trimestre hanno determinato un assorbimento di cassa di 1,96 miliardi, che riflette il maggior valore nominale dei crediti commerciali.
Il flusso di cassa del trimestre ha beneficiato dalla finalizzazione del collocamento azionario della partecipata Var Energi con proventi per Eni di circa 0,4 miliardi.
I fabbisogni di cassa non organici di 1,25 miliardi sono riferiti alle acquisizioni Plenitude (0,8 miliardi) e il versamento in conto capitale alla JV Saipem (0,46 miliardi) nell'ambito della ristrutturazione finanziaria della partecipata.
L'indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 marosi è attestato a 8,62 miliardi euro; il leverage continua a rafforzarsi con un valore di 0,18 vs 0,20 al 31 dicembre 2021.
Descalzi, dimostrato solidità in contesto di incertezza
"La nostra performance ha dimostrato solidita' e resilienza in un contesto di estrema volatilità dei prezzi e di incertezza a causa della guerra in corso e delle tensioni internazionali". Lo ha detto l'ad di Eni, Claudio Descalzi commentando i risultati del trimestre.
"Abbiamo conseguito un Ebit adjusted di Gruppo di 5,2 miliardi di euro, con un incremento di 3,9 miliardi rispetto al primo trimestre 2021 dovuto al robusto andamento della E&P grazie al forte scenario prezzi, e di GGP sostenuto dalla crescita del business internazionale del GNL e dalla flessibilità del nostro portafoglio di approvvigionamento. Abbiamo realizzato un utile netto di 3,3 miliardi di euro. Era cruciale che in un mercato caratterizzato da tale volatilità, rimanessimo finanziariamente disciplinati e in tal modo abbiamo generato un free cash flow organico di 1,8 miliardi, nonostante i maggiori fabbisogni di capitale circolante connessi alla stagionalità delle vendite di gas resi ancora piu' accentuati dall'aumento delle quotazioni delle materie prime. In conclusione, è stato un trimestre di evidenti progressi nell'attuazione della nostra strategia volta a garantire sicurezza e sostenibilità del sistema energetico, mantenendo il nostro forte impegno a una giusta transizione energetica e alla creazione di valore per i nostri stakeholders", ha concluso l'ad di Eni.
Al rialzo guidance utile operativo adjusted portfolio gas
Eni ha rivisto al rialzo la guidance dell'utile operativo adjusted di Ggp (Global Gas & LNG Portfolio), atteso a circa 1,2 miliardi di euro rispetto al precedente target di 0,9 miliardi considerando l'evoluzione attesa del mercato.
Lo rende noto il gruppo aggiungendo che tali "previsioni operative e finanziarie per l'esercizio 2022 sono state definite sulla base delle informazioni al momento disponibili, delle stime del management relative a possibili rischi e incertezze associate all'attuale situazione di guerra in Ucraina e assumendo nessuna significativa interruzione nei flussi di gas dalla Russia".
Per quanto riguarda la produzione di idrocarburi confermata la previsione di 1,7 milioni di boe/giorno allo scenario di 80 dollari/barile nel 2022.
L'ebit adjusted I trimestre a 5,19 mld, +300%
Nel primo trimestre dell'anno Eni ha realizzato un ebit adjusted consolidato di 5,19 miliardi di euro, in crescita del 300% rispetto al primo trimestre 2021. Lo rende noto la società in un comunicato.
Tale performance è stata trainata dai solidi risultati della E&P (Exploration and production) con un Ebit adjusted di 4,38 miliardi di euro, un incremento di 3 miliardi rispetto al primo trimestre 2021 dovuto alla capacita' di catturare il rilevante aumento dei prezzi di realizzo delle produzioni equity (+70% in media). La produzione di idrocarburi del trimestre è stata di 1,65 milioni di boe/g, livello coerente con la guidance dell'anno.
Il segmento GGP (Global Gas & LNG Portfolio) ha registrato un Ebit adjusted di 0,93 miliardi di euro, rispetto al breakeven del primo trimestre 2021, sostenuto dalla crescita delle vendite, dai migliori risultati del business internazionale del GNL nel contesto di un robusto scenario prezzi, e dall'ottimizzazione dei margini sfruttando la flessibilita' del portafoglio di approvvigionamento gas.
Il business R&M (refining and marketing) ha conseguito un risultato positivo (24 milioni di euro), in significativo miglioramento rispetto alla perdita di 159 milioni del primo trimestre 2021. Tale incremento è legato alle ottimizzazioni degli assetti impiantistici, che hanno consentito di ridurre l'utilizzo del gas naturale e i costi delle utilities, nonché alla significativa ripresa del margine di raffinazione dalla seconda metà del mese di marzo, trainato dal rafforzamento del gasolio, a causa di una scarsa disponibilità sul mercato.
Il business chimico gestito da Versalis ha mostrato un trend debole con un peggioramento di -154 milioni di euro rispetto al periodo di confronto, penalizzato dall'aumento delle quotazioni della carica petrolifera e dai maggiori costi delle utilities industriali.
Il business retail, renewable & mobilità elettrica gestito da Plenitude e' ben posizionato per conseguire la guidance annuale di Ebitda adjusted (oltre 0,6 miliardi di euro) nonostante la volatilita' dello scenario, confermando la resilienza del nostro modello integrato di business.