AGI - La Fed diventa più aggressiva per combattere l'inflazione crescente: la Banca centrale Usa apre a uno o più rialzo dei tassi da mezzo punto percentuale già dalle prossime riunioni. Il dato è emerso dai verbali della riunione del 15-16 marzo in cui si annuncia anche una riduzione del bilancio al ritmo di 95 miliardi al mese, già da maggio.
"Molti partecipanti hanno sottolineato che uno o più aumenti da 50 punti base (...) - si legge nelle minute - potrebbero essere appropriati nelle riunioni future, in particolare se le pressioni inflazionistiche rimangono elevate o si intensificano". La Fed ha iniziato ad aumentare i tassi a marzo, ma ha optato per un più modesto aumento di un quarto di punto percentuale a causa delle "incertezze" legate alla guerra in Ucraina.
E anche in questo documento si sottolinea che "i membri della Fed hanno convenuto che le implicazioni del conflitto per l'economia statunitense sono altamente incerte, ma hanno giudicato che, nel breve termine, l'invasione e gli eventi correlati potrebbero creare ulteriori pressioni al rialzo sull'inflazione e pesare sull'attività economica".
Per rallentare l'inflazione, la Fed prevede anche di liberarsi gradualmente dei miliardi di dollari di buoni del Tesoro e altre attività che ha acquistato dal marzo 2020. Questi hanno più che raddoppiato le dimensioni del suo bilancio, che ora si trova a circa 8,9 trilioni di dollari, rispetto ai 4,1 trilioni di dollari del febbraio 2020.
La Banca centrale Usa è dunque pronta ad avviare una riduzione - da 95 miliardi al mese - già a partire dal Fomc di inizio maggio. "I partecipanti hanno generalmente concordato che i limiti mensili di circa 60 miliardi di dollari per i titoli del Tesoro e di circa 35 miliardi di dollari per gli Mbs (mortgage-backed securities) sono probabilmente appropriati", si legge ancora nelle minute.
"Tutti i componenti - si aggiunge hanno concordato che sono stati fatti progressi rilevanti nel definire un piano. Si attendono che, sulla base delle condizioni economiche finanziarie l'avvio del processo di riduzione della mole del bilancio sarebbe appropriato al prossimo direttorio - si legge - già dalla riunione di maggio".
L'inflazione negli Stati Uniti è al suo livello più alto da 40 anni, al 6,4% a febbraio secondo l'indice Pce, che è favorito dalla Fed, e al 7,9% secondo il Cpi, usato in particolare per indicizzare le pensioni. E l'aumento dei prezzi dovrebbe accelerare ulteriormente nei mesi a venire.