AGI - Il mercato del lavoro negli Stati Uniti a marzo cresce meno del previsto ma resta solido. L'economia a stelle e strisce il mese scorso ha creato 431.000 nuovi posti di lavoro (escluso il settore agricolo), a fronte dei 490.000 attesi e dei 750.000 di febbraio (dato rivisto al rialzo dai 678.000 precedentemente riportati).
Le stime andavano da un minimo di 200.000 a un massimo di 700.000. Secondo gli analisti, la crescita del lavoro Usa è proseguita a un ritmo sostenuto il mese scorso, con il tasso di disoccupazione che è sceso al 3,6%, a un nuovo minimo da febbraio 2020, dal 3,8% di febbraio, e i salari che hanno ricominciato a crescere.
L'aumento medio è di 600.000 posti negli ultimi sei mesi. L'economia ha recuperato più del 90% dei 22 milioni di posti di lavoro persi dal picco dell'impatto della pandemia nella primavera del 2020, un rimbalzo molto più rapido di quanto previsto inizialmente.
Segnali che alimentano i timori per l'impennata dell'inflazione e rafforzano le aspettative che la Federal Reserve sia pronta ad aumentare i tassi di interesse di 50 punti base a maggio.
In questo momento l'attenzione si concentra sui salari che non tengono comunque il passo con l'inflazione, e la corsa dei prezzi costringe anche la Fed a continuare con una stretta monetaria aggressiva.
Se infatti l'inflazione dovesse accelerare ancora di più, alla riunione di giugno, la banca centrale Usa potrebbe procedere con un altro aumento di mezzo punto percentuale.
La Fed il mese scorso ha alzato il tasso di interesse di 25 punti base, il primo aumento da oltre tre anni. Il rapporto sull'occupazione di marzo e i dati sui prezzi al consumo del 12 aprile sono considerati cruciali per la decisione sui tassi del 3-4 maggio.
La domanda di assunzioni è guidata da un forte calo dei contagi da Covid-19, che ha portato all'eliminazione delle restrizioni in tutto il Paese. Non c'è ancora alcun segno che la guerra Russia-Ucraina, che ha spinto i prezzi della benzina sopra i 4 dollari al gallone, abbia avuto un impatto sul mercato del lavoro.
Il rapporto sull'occupazione ha ulteriormente dissipato i timori del mercato finanziario di una recessione dopo una breve inversione della curva dei rendimenti del Tesoro Usa con il tasso del biennale schizzato 2,456%, al top da marzo 2019.