AGI - La casa automobilistica francese Renault, pubblicamente presa di mira dal presidente ucraino per le sue attività in Russia, annuncia di aver sospeso immediatamente le attività nel suo stabilimento di Mosca e valuta "possibili opzioni per quanto riguarda la sua partecipazione" nella sua principale filiale russa, AvtoVAZ.
La Russia è il secondo mercato mondiale del gruppo Renault dopo l'Europa, con quasi 500.000 veicoli venduti nel 2021. AvtoVAZ, che è stata acquisita alla fine del 2016 con una quota del 69%, produce le due auto più vendute in Russia, Lada Vesta e Granta, con una quota di mercato totale del 28,8%.
In una nota, pubblicata dopo una riunione del consiglio di amministrazione, il gruppo non ha annunciato un'uscita dalla Russia, anche se ha iniziato ad aprire la porta a un tale scenario. In ogni caso Renault ha avvertito di essere "di conseguenza (...) obbligata a rivedere le sue prospettive finanziarie per il 2022 con un margine operativo per il gruppo di circa il 3%", rispetto a oltre il 4% stimato in precedenza. In previsione di ciò, la casa automobilistica prevede di registrare un onere di rettifica di 2,195 miliardi di euro nei suoi conti del primo semestre, il valore dei suoi attivi in Russia.
Renault industrial activities in Russia are suspended as of today. To learn more: https://t.co/0cKrLsOgmI pic.twitter.com/6amDN3tefC
— Renault Group (@renaultgroup) March 23, 2022
Come altri grandi gruppi internazionali con sede in Russia, Renault era sotto pressione per cessare le operazioni nel Paese a causa dell'invasione del presidente Vladimir Putin in Ucraina. All'inizio della giornata, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando in video al parlamento francese, ha esortato le aziende francesi in Russia a smettere di sostenere la "macchina da guerra" russa in Ucraina, nominando la casa automobilistica.
"Le imprese francesi devono lasciare il mercato russo. Renault, Auchan, Leroy Merlin e altri, devono smettere di essere sponsor della macchina da guerra russa. Devono smettere di finanziare l'assassinio di bambini e donne, e gli strupri", ha incalzato. "Tutti ricorderanno che i valori valgono più dei profitti".
Renault refuses to pull out of Russia. Not that it should surprise anyone when Renault supports a brutal war of aggression in Europe. But mistakes must come with a price, especially when repeated. I call on customers and businesses around the globe to boycott Group Renault. pic.twitter.com/STFeafnCoi
— Dmytro Kuleba (@DmytroKuleba) March 23, 2022
Poi il capo della diplomazia ucraina Dmytro Kuleba ha chiesto su Twitter un boicottaggio globale della Renault, pubblicando un fotomontaggio del "posizionamento" del gruppo, una vecchia pubblicita' con l'attore Kevin Spacey, accusato di violenza sessuale, e una foto di un civile davanti a un'auto distrutta e la scritta "Sponsor della guerra di Putin".
I welcome @renaultgroup’s statement on cessation of industrial activities in Russia. Responsible move against the backdrop of Russia’s ongoing barbaric aggression against Ukraine. https://t.co/8LFGoGz94e
— Dmytro Kuleba (@DmytroKuleba) March 23, 2022